Gorgia
Nasce a Lentini (Sicilia) nel sec. V a.C. e, inviato ambasciatore ad Atene, fa fortuna come maestro di retorica. Sofista, è considerato il fondatore del nichilismo. In senso generale il suo obiettivo polemico è l'ontologia della scuola di Elea, come dimostrano le tre proposizioni che caratterizzano il suo pensiero: 1. nulla esiste; 2. se anche esistesse non sarebbe conoscibile; 3. e se anche fosse conoscibile non sarebbe esprimibile.
Gorgia dimostra che nulla può esistere a partire dalla constatazione che se l'essere, in quanto principio, si manifesta nelle forme antitetiche elaborate dai filosofi precedenti, significa che non esiste. La non conoscibilità dell'essere si prova semplicemente mostrando che si possono pensare cose non esistenti e poi generalizzando questa constatazione a tutti i contenuti di pensiero. La non esprimibilità dell'essere si regge sul fatto che, per Gorgia, la parola non ha la capacità di significare qualcosa che sia altro da sé. Da queste posizioni derivano le seguenti conseguenze:
1. non c'è possibilità di fondare un'etica assoluta, e dunque ci si deve accontentare di un'etica della situazione, in cui le norme e i doveri variano secondo le condizioni sociali e cronologiche;
2. la parola non è più veicolo di verità (poiché è altro dalla realtà e dal pensiero) ma di suggestione e di persuasione: in tal senso cresce il valore della retorica, che sostituisce in toto la filosofia;
3. l'arte acquista una piena autonomia rispetto alla filosofia e persegue finalità proprie (la mozione dei sentimenti).