Il problema estetico
- Introduzione
- L'arte e la filosofia
- La bellezza
- L'estetica
- Riepilogando
In sintesi
Redazione De Agostini
Filosofia e arte | L'esperienza artistica è stata oggetto, fin dalle origini, della riflessione filosofica, inglobata, però, in ambiti e in trattazioni diverse: solo nel '700, infatti, nasce l'estetica come disciplina filosofica autonoma che ha per oggetto il bello e l'arte. |
Il concetto di arte nell'antichità | Nell'antichità il concetto di arte era strettamente correlato con la pratica e la fattualità, era tutt'uno con la tecnica. |
Il concetto di arte nel Medioevo | A partire dal sec. I d.C. si chiamano arti liberali sette discipline, distinte da Marciano Capella in trivium (grammatica, retorica, logica) e quadrivium (aritmetica, geometria, astronomia, musica), che strutturano per più di un millenio il curriculum di studi. Il termine ars continua a indicare non solo le arti liberali, ma anche i mestieri che noi oggi definiamo "artigianali". |
Il concetto di arte nell'800 e nel '900 | Nell'800 e nel '900 si è consolidato il riferimento dell'arte alla bellezza, riservando i termini di artigianato, mestiere, tecnica per gli altri significati. |
Il bello e l'estetica | Solo a partire dal sec. XVIII la riflessione sulla bellezza è stata sistematicamente collegata con l'estetica. |
La dottrina della bellezza nell'antica Grecia | Nell'antica Grecia viene elaborata una dottrina della bellezza, che però non è connessa organicamente con l'esperienza artistica. I pitagorici identificano il bello con la simmetria e la proporzione. Platone collega la bellezza all'eros quale forza in grado di portare l'uomo all'idea di bene e di manifestare sensibilmente l'assoluto. Per Plotino la bellezza è l'unica idea "visibile", capace di guidare l'anima nel suo "metafisico cammino di ritorno" all'Uno, "fonte di ogni bellezza". |
Il bello nel Medioevo e nel Rinascimento | Il Medioevo ha in generale una concezione del bello ancora più unilateralmente oggettivistica dell'antichità. Il Rinascimento identifica il bello in una caratteristica obiettiva, ottenibile artisticamente e conoscibile criticamente. |
La fondazione dell'estetica | La ribellione contro le regole formali in nome della percezione del soggetto porta nel sec. XVIII alla fondazione dell'estetica come disciplina autonoma e alla connessione sistematica di bellezza e arte. |
Il bello nel '700 | Il bello viene identificato dapprima con la perfezione sensibile della rappresentazione artistica (A.G. Baumgarten) e successivamente con il piacere da essa suscitato (E. Burke). I. Kant lega la bellezza al piacere estetico, inserendola in un ambito autonomo e distinto dai valori morali e conoscitivi: la facoltà del sentimento. |
Il bello nell'800 | L'estetica romantica identifica definitivamente l'arte con il bello, interpretandolo come manifestazione di verità. In generale, dopo Hegel si giunge a un rovesciamento fondamentale: l'estetica da "scienza del bello" diventa prevalentemente "scienza dell'arte", nella quale il bello non occupa più un posto centrale. |
Il bello nell'estetica contemporanea | Nell'estetica contemporanea è stata rimarcata la distinzione fra la bellezza come sinonimo di valore estetico in generale e la bellezza come un valore fra altri. |
Definizione di estetica | Il termine estetica indica sia la riflessione filosofica sull'esperienza del sentire, sia la riflessione filosofica sulle opere d'arte e sul fare artistico (fondatore dell'estetica come disciplina filosofica specifica è A.G. Baumgarten). |
L'estetica nel '700 | Nel sec. XVIII l'ambito dell'estetica da quello vasto di "scienza della conoscenza sensitiva" si sposta a quello più limitato di "filosofia dell'arte". Per Kant l'estetica si presenta, da un lato, come teoria delle condizioni a priori della conoscenza sensibile e dall'altro come teoria del sentimento, del gusto, della bellezza, del genio. |
L'estetica nell'800 | È il movimento romantico e quindi l'idealismo a intendere l'estetica come filosofia dell'arte, che però all'inizio dell'800 non si configura ancora come disciplina autonoma. |
L'estetica nel '900 | Nel '900 l'estetica tenta di conquistare la sua autonomia. B. Croce e G. Gentile considerano l'estetica come filosofia dell'arte ma la riducono a momento di un più ampio sistema. La scuola di Francoforte conserva l'autonomia della dimensione estetica soltanto a livello di ideale regolativo o di riscatto utopico dall'alienazione borghese. M. Dessoir distingue i campi dell'estetico e dell'artistico per poi coglierne le intersezioni. |
L'arte "messa in opera della verità" | Un'impostazione particolare dell'estetica è elaborata da M. Heidegger, che interpreta l'arte come "la messa in opera della verità", perché è in essa che si manifesta il senso del rapporto dell'uomo con il mondo. |
Estetica e senso del mondo | La filosofia contemporanea tende a cogliere nell'interpretazione delle opere d'arte un luogo privilegiato per la riflessione sul senso del mondo e dell'esistenza umana. |