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Il bilancio dello Stato

Il bilancio dello stato è un documento con il quale il Parlamento autorizza il Governo a erogare le spese e a incassare le entrate, e, di conseguenza, a mettere in atto quel complesso di azioni con le quali lo Stato interviene nell'economia. L'approvazione del bilancio dello Stato rappresenta il momento centrale nella definizione dell'attività finanziaria pubblica. Al bilancio dello Stato possono essere assegnate due funzioni principali: di controllo finanziario da parte del potere legislativo sull'esecutivo e di programmazione finanziaria. La funzione di programmazione, imposta dalla necessità di coordinare la politica di bilancio con gli obiettivi della politica economica, ha assunto nel tempo crescente importanza.

Anche in considerazione delle progressive difficoltà incontrate nel controllo della dinamica della finanza pubblica, le regole che presiedono alla formazione del bilancio dello Stato hanno subito numerose revisioni. Dalla fine degli anni Settanta si sono succeduti tre importanti momenti di riforma: la Legge 5 agosto 1978, n. 468 che, con l'introduzione nel nostro ordinamento della legge finanziaria, ha modellato l'attuale assetto del processo di bilancio; la Legge 23 agosto 1988, n. 362 che ha riformato taluni aspetti della legge finanziaria, ha ridisegnato la struttura del processo decisionale istituendo la sessione primaverile di bilancio (Documento di programmazione economico finanziaria).

Dal punto di vista strettamente contabile il bilancio dello Stato è un documento che registra il complesso dei capitoli di entrata e di spesa che, in un certo periodo, fanno capo ai singoli ministeri: è infatti composto da una serie di tabelle o stati di previsione: una tabella generale per le entrate, e tante tabelle quanti sono i ministeri con portafoglio, compresa la Presidenza del consiglio. Dal 1998 i criteri di classificazione risultano profondamente modificati con l'introduzione delle unità previsionali di base. Le unità, che sono composte da una aggregazione di capitoli, costituiscono l'oggetto sul quale il Parlamento è – dal 1998 - chiamato a esprimere la sua autorizzazione.

Le diverse tipologie di bilancio dello Stato

Esistono diverse versioni del bilancio dello Stato. Il bilancio è di previsione se riporta le spese e le entrate che si prevede di realizzare nel corso dell'esercizio immediatamente futuro; è consuntivo se si riferisce ai risultati di una gestione che si è conclusa (rendiconto consuntivo). Il bilancio dello Stato può essere di competenza o di cassa. Nel bilancio di competenza sono iscritte le entrate che lo Stato ha diritto di accertare e le spese che si impegna a effettuare, ovvero quei movimenti per i quali nel corso dell'esercizio sorge un'obbligazione, indipendentemente dalla effettiva riscossione delle entrate e dall'effettivo pagamento delle spese. Nel bilancio di cassa sono invece registrate le entrate riscosse e le spese pagate nel corso di un determinato esercizio, indipendentemente dal momento in cui il diritto ad accertare le entrate e a impegnare le spese è maturato. Il bilancio di previsione dello Stato è un bilancio misto, sia di competenza sia di cassa: gli stanziamenti iscritti in ciascuna unità previsionale di base, indicano, per la competenza, il limite massimo di impegni che l'amministrazione può perfezionare nel corso dell'esercizio e, per la cassa, il limite massimo dei pagamenti. Le somme iscritte nello stato di previsione dell'entrata non hanno invece carattere vincolante, ma costituiscono mere previsioni. All'adozione del bilancio di competenza è connaturato l'istituto dei residui. Le entrate che, accertate nel corso dell'esercizio, nel corso dello stesso esercizio non vengono riscosse, generano residui attivi; analogamente le spese impegnate che non hanno completato l'iter che porta al pagamento, formano residui passivi. Mentre i primi sono, in un certo senso, crediti dello Stato, i secondi sono debiti in quanto i residui possono essere riscossi o pagati anche negli esercizi successivi. Si distingue inoltre tra bilancio a legislazione vigente e bilancio programmatico, a seconda che mostri l'evoluzione spontanea delle entrate e delle spese o che delinei il loro andamento recependo gli interventi desiderati per correggere le tendenze in atto. Infine il bilancio è annuale, se riguarda un solo esercizio, o pluriennale, se si riferisce a più anni (in genere tre). Il bilancio pluriennale non comporta alcuna autorizzazione a riscuotere e a pagare.