I contratti di borsa
Possono essere a contanti, a termine fermo, a termine con premio e riporti. In ogni caso il contratto viene stipulato tra il cliente e l'intermediario, che può essere l'agente di cambio o una SIM. Se il cliente è conosciuto, l'ordine (d'acquisto o di vendita) viene dato anche via cavo, altrimenti per iscritto. Inoltre le attuali disposizioni della CONSOB prevedono il deposito dell'importo totale o di un'alta percentuale del valore dei titoli acquistati o venduti. L'ordine si intende passato a contanti se i titoli sono a reddito predeterminato, e a termine se i titoli sono azionari. L'intermediario effettua la negoziazione richiesta dal proprio cliente e compila un fissato bollato, ove vengono indicati la quantità e il prezzo dei titoli, oltre alla data, la scadenza, i nomi e le firme dei contraenti. I contratti a contanti o a pronti devono essere eseguiti entro 3 giorni dalla stipulazione; i contratti a termine, molto più diffusi, richiedono una esecuzione differita nel tempo e possono essere conclusi a premio, come il contratto dont e il contratto stellage. Tra i contratti a termine sono rilevanti la vendita a termine di titoli di credito e il riporto, contratti regolati dal codice civile.
La vendita a termine di titoli di credito. cc 1531 s È il contratto di compravendita nel quale sia la consegna dei titoli all'acquirente sia il pagamento del prezzo da parte di quest'ultimo sono rinviati a una certa data; tale contratto rende possibili acquisti o vendite di titoli, speculando sul valore delle quotazioni, anche non disponendo immediatamente del denaro per acquistarli (o dei titoli per venderli).
Il riporto. cc 1548 È il contratto con il quale un soggetto (il riportato) trasferisce in proprietà a un altro (riportatore) titoli di una data specie per un determinato prezzo, e questi assume l'obbligo di trasferire al riportato, alla scadenza stabilita, la proprietà di altrettanti titoli della stessa specie, verso pagamento di un prezzo (che può essere aumentato, uguale, o diminuito rispetto al precedente); i titoli scambiati sono della stessa specie e non necessariamente gli stessi ricevuti alla conclusione del contratto. Se il prezzo a pronti è uguale al prezzo a termine il riporto è concluso alla pari, se è inferiore l'operazione è detta riporto in senso stretto, se è superiore si parla di deporto. Nel riporto di borsa gli operatori sono speculatori e non possiedono i titoli che intendono prorogare a un termine successivo alla conclusione definitiva di una speculazione.