Correggio
Antonio Allegri, detto il Correggio (Correggio ca 1489-1534), elaborò un ricco e originale linguaggio pittorico, che contribuì al rinnovamento dell'arte cinquecentesca e lasciò stimoli e suggerimenti anche per il secolo successivo.
Già nelle opere giovanili, ai toni mantegneschi si affiancarono, in una sintesi personalissima, invenzioni chiaroscurali di origine leonardesca (Sposalizio di S. Caterina, Washington, National Gallery; Madonna col Bambino 1524-26, Firenze, Uffizi; Natività 1512, e Adorazione dei Magi, 1518, Milano, Brera).
Dal classicismo alle soluzioni prebarocche
Lo sviluppo successivo dell'arte del Correggio, caratterizzata da un cosciente classicismo, rende necessaria l'ipotesi di un suo viaggio a Roma intorno al 1518, di poco antecedente cioè alla prima grande realizzazione ad affresco dell'artista: la decorazione della volta della Camera della Badessa di S. Paolo a Parma. La nuova carica vitale del Correggio continua esaltante nell'affresco della cupola di S. Giovanni Evangelista a Parma (1520-23), che anticipa le soluzioni del barocco.
La sua ultima grande impresa è la decorazione della cupola del Duomo di Parma (1526-30), ma accanto e prima di essa si colloca una ricca serie di opere, fra cui i capolavori più celebri (Madonna di S. Girolamo, 1527-28, e Madonna della scodella, 1530, Parma, Galleria nazionale; La notte 1529-30, Dresda, Gemäldegalerie; Noli me tangere, 1518 ca, Madrid, Prado). Dell'ultima attività del Correggio fanno parte i dipinti commissionati dal duca di Mantova e dedicati agli Amori di Giove; restano il sottile erotismo della Danae (1531-32, Roma, Galleria Borghese), di Leda (1531 ca, Berlino, Staatliche Museen), di Io (1531) e di Ganimede (1530-32, Vienna, Kunsthistorisches Museum).