L'architettura nella prima metà del Novecento
In sintesi
Redazione De Agostini
Il movimento Bauhaus e il razionalismo | Durato fino al 1933 e diffusosi all'estero, ha come programma la costruzione completa delle arti visive e l'unione e convergenza di tutte le arti nell'architettura che elimina il diaframma tra artista e artigiano. Nel 1925 il Bahuaus viene trasferito a Dessau; nel 1928 la direzione della scuola viene assunta da A. Meyer fino al 1931. Un nuovo Bauhaus, oggi Institute of Design, viene fondato a Chicago da Mies Van der Rohe, Gropius, Moholy-Nagy, Albers e Feininger. |
Gropius | Walter Gropius (1883-1969) ha come punto focale il rapporto arte-produzione industriale e si indirizza verso un esplicito funzionalismo. Nel 1928 lascia la direzione del Bauhaus; nel 1934 abbandona la Germania e si trasferisce a Londra fino al 1937 e poi negli Stati Uniti, dove fonda nel 1946 lo studio The Architects Collaborative (TAC). Tra i suoi capolavori: la sede del Bauhaus di Dessau, Graduate Center, unità d'abitazione, edificio della Pan American e le Officine Fagus. |
Le Corbusier | Le Corbusier (1887-1965) ha un'attività multiforme con prevalenti interessi urbanistici e la ricerca di un rigoroso metodo di progettazione. La sua attività e le sue esperienze e innovazioni appaiono sintetizzate nell'unité d'habitation di Marsiglia (1947-52). Altri lavori: i progetti per il palazzo dell'ONU a New York, per Chandigarh, nuova capitale del Punjab (India), per il centro culturale con museo d'arte a Tokyo. |
L'architettura organica | Mira a integrare nell'edificio le funzioni di abitabilità inserendolo nell'ambiente circostante con rispondenza anche alle funzioni di svago, educative e sociali. |
Lloyd Wright | Lloyd Wright (1869-1959), statunitense, è il caposcuola dell'architettura organica; fonda sul rapporto tra individuo, spazio architettonico e natura le prairie houses. I suoi lavori più significativi sono: la "Casa sulla Cascata", l'edificio della Johnson Wax a Racine, il complesso di Taliesin West e il celeberrimo Solomon Guggenheim Museum di New York. |
Aalto | Alvar Aalto (1898-1976), finlandese, pensa l'edificio come parte di un tutto e lo spazio interno caratterizzato da pareti curve o irregolari e da arredamenti appositamente creati. Tra le sue opere: la Casa della Finlandia di Helsinki. |
Mies Van der Rohe | Ludwig Mies Van der Rohe (1886-1972), tedesco, entra in contatto con le esperienze maturate da Gropius e Le Corbusier e nel dopoguerra interviene vivacemente nel dibattito dell'avanguardia, per approdare poi a un processo astrattivo di purificazione formale. Opere significative: il padiglione della Germania all'Esposizione Internazionale di Barcellona (1929); il nuovo campus a Chicago per l'Institute of Technology (1942), il Seagram Building di New York (1958-59). |
Il contributo dell'Italia | Nel 1926-31 opera il Gruppo 7 costituito dagli architetti Figini, Pollini, Frette, Larco, Rava, Terragni e Castagnoli con lo scopo di rinnovare l'architettura italiana in senso razionalista. Tra gli altri architetti di spicco in Italia in quel periodo vi sono Giuseppe Pagano, Edoardo Persico, interpreti rigorosi del razionalismo, e Marcello Piacentini, il massimo esponente dell'architettura ufficiale del fascismo. |