Il recupero della figura: da Chagall alla Nuova oggettività
- Introduzione
- Scuola di Parigi
- Nuova oggettività
- Riepilogando
In sintesi
Redazione De Agostini
Neofiguratismo | Il neofiguratismo è rappresentato dalla Scuola di Parigi. Più che una Scuola si tratta di una stagione che vide riunirsi a Parigi, nel primo dopoguerra, un gruppo di artisti di varia personalità (fra cui i principali furono: Chagall, Modigliani, Soutine, Ruoault e Brâncusi. Più o meno coetanei, erano accomunati dalla condizione di esuli specie ebrei e dal desiderio di aggiornamento artistico e culturale favorito dai contatti con il cubismo e il fauvisme. |
Chagall | Marc Chagall (1887-1985), pittore russo di origine ebraica, è autore di ritratti, paesaggi, fiori, coppe, figure bianche (Rabbino) in cui la scomposizione delle immagini evoca la sua anima russo-ebraica in chiave onirico-fantastica. Fra gli altri suoi lavori: le illustrazioni per Le anime morte di Gogol e le le Favole di La Fontane; le vetrate per la cattedrale gotica di Metz (1960), le dodici vetrate per la sinagoga del policlinico Hadassah (Gerusalemme), la decorazione del soffitto dell'Opéra di Parigi (1964) e il trittico di arazzi con le scene della Creazione, l'Esodo e l' Entrata in Gerusalemme (1967-68) e le 17 tele che compongono Il Messaggio biblico conservate nell'omonimo museo dedicato a Chagall a Nizza. |
Rouault | Georges Rouault (1871-1958), pittore, incisore e scrittore, è mosso da una sincera e drammatica sensibilità religiosa (58 tavole del Miserere). |
Soutine | Chaïm Soutine (1894-1943) è pittore lituano di paesaggi tormentati dai colori accesi e stridenti (Alberi contorti, 1922; Giorno di vento a Auxerre, 1939). |
Brâncusi | Constantin Brâncusi (1876-1957) è uno scultore di origine romena che mira alla forma plastica originaria, primitiva, legata al mondo contadino (Il neonato, 1920; Uccello nello spazio, 1940). |
Nuova oggettività | Corrente artistica che si afferma in Germania (1923-24), come reazione al simbolismo fantastico dell'espressionismo e come esigenza di un ritorno alla realtà oggettiva.In pittura si torna al teorico che nega ogni partecipazione umana, o a raffigurazioni di crudele e impietosa ironia. Il diverso modo di esprimere la realtà si avvalse degli strumenti della satira aggressiva e amara di Otto Dix (1891-1969; serie di incisioni Der krieg, 1923-24; I sette vizi capitali, 1933), Max Beckmann (1884-1950; Giovani al mare, 1905; Zingara, 1928), G. Grosz, oppure di una più emotiva presa di contatto con la realtà, come nel caso di G. Schrimpf (1889-1938; Ragazza alla finestra, 1925). |