Dadaismo e surrealismo
- Introduzione
- Dadaismo
- Il dada newyorkese
- Surrealismo
- Riepilogando
In sintesi
Dadaismo | Movimento artistico-letterario che nasce in Svizzera e negli Stati Uniti verso il 1916 con l'intento di dissacrare, ironizzandoli, tutti i valori culturali esaltando primitivismo, spontaneità creativa e la non integrazione dell'artista col mondo. |
Il gruppo di Zurigo e i gruppi tedeschi | Al cabaret Voltaire di Zurigo si riuniscono filosofi, scrittori e artisti che scelgono il nome di dada per il movimento artistico-letterario, ispirato al non-senso, rimasto compatto fino al 1917 e di cui esponenti principali sono: il pittore e scultore francese Hans Arp (1887-1966; che realizza le "configurazioni", i papiers déchirés e le "concrezioni"; grandi realizzazioni per la città universitaria di Caracas e per l'UNESCO di Parigi). |
Ernst | Max Ernst (1891-1976) fonda il gruppo dada di Colonia e crea quadri e collage in cui convivono oggetti e figure eterogenee con risultati ambigui e surreali (C'est le chapeau qui fait l'homme; 1929). È tra i fondatori del surrealismo (L'œil du silence, 1943). Componenti del gruppo zurighese, trasferitisi o rimpatriati in Germania, trapianteranno il dadaismo a Berlino, Colonia e Hannover. |
Il dada newyorkese | Viene fondato nel 1916 a New York e si fonde con il gruppo zurighese a Parigi (1920-21). Sul finire degli anni '50, una nuova stagione del dadaismo si sviluppa a New York, prendendo il nome di new dada. |
Duchamp | Capo del movimento newyorkese è Marcel Duchamp (1887-1968) che contesta il mito della tecnica, confermandone il relativismo (La mariée mise à nu par ses célibataires, même, 1915-23) e con i suoi "ready-made" rivendica all'artista la più assoluta libertà. |
Picabia | Francis Picabia (1879-1953) d'origine ispano-cubana, eleva a significato e valore di opera d'arte l'oggetto banale (periodo meccanico) e ridicolizza il mito tecnicista del mondo moderno. Rientrato in Europa si avvicina in seguito ai surrealisti. |
Ray | Man Ray (1890-1976) aderisce al movimento dada di New York; si esprime con collage, oggetti e pitture trattati con l'aerografo, esperimenti fotografici fino alla realizzazione dei "rayogrammi" (Campi deliziosi, 1922); sfocia poi nel surrealismo. |
Surrealismo | Sorge a Parigi nel gruppo riunito attorno a Breton intorno al 1924, come una continuazione del dadaismo: esalta il non-senso e l’irrazionale e utilizza elementi di automatismo psichico e di casualità. Altre importanti componenti sono la pittura metafisica e la psicanalisi, con apertura al mondo del sogno e dei suoi significati. Nella pittura si sviluppano la tendenza verista, che fa ricorso solo apparentemente alla realtà e la tendenza astratta, che puntano a una vera e propria improvvisazione psichica. |
Miró | Juan Miró (1893-1983) pittore, scultore e incisore spagnolo, aderisce prima al dadaismo e svolge poi un ruolo importante per lo sviluppo del surrealismo astratto (Il carnevale di Arlecchino; 1924-25). La sua arte è attratta dal sogno dell’immaginario e dal fantastico (serie delle Constellations). |
Magritte | René Magritte (1898-1967) pittore belga, entra (1925) nel gruppo surrealista a Bruxelles; tra le sue opere: Le faux miroir (1929), La jeunesse illustrée (1937), Il regno delle luci (1953-54). |