Konnichiwa! Robi alla conquista dell'Italia: intervista all'inventore Tomotaka Takahashi
Si assembla pezzo dopo pezzo con l'ausilio di un semplice cacciavite. E' un robot di ultima generazione che, pronto ad entrare nelle nostre case, mira a diventarne un membro stabile. E' Robi, il robot amico nato dall'esperienza De Agostini e dall'inventiva ingegnersitica di Tomotaka Takahashi.
Alto poco meno di 35 cm per circa un chilogrammo di peso, Robi può parlare, ballare e salutare: definito il "primogenito dei robot del futuro", il successo di Robi in Giappone è stato immediato, tanto che il piccolo androide è stabilmente entrato a far parte di oltre 100mila famiglie nipponiche.
Sono il design unico e accattivante e la tecnologia all'avanguardia a fare di Robi un vero e proprio gioiello di ingranaggi ed emozioni. Perché il piccolo androide italo-giapponese riesce anche ad esprimere "il suo sentire": la gestualità, i movimenti fluidi e i particolari "occhi" che cambiano colore rendono Robi amichevole e... Piuttosto umano!
Ma come si fa ad avere Robi? Presto detto! L'androide prende vita, fascicolo dopo fascicolo, direttamente nelle nostre case. E' sufficiente acquistare i fascicoli in edicola o su Amazon per veder nascere il nostro nuovo amico.
Ma facciamo un passo indietro e andiamo a conoscere più da vicino colui che ha reso possibile la nascita di Robi: Tomotaka Takahashi. Qui sotto l'intervista in esclusiva!