Roberto Benigni: carriera e vita privata
Dagli esordi a teatro, fino alle apparizioni in tv e ai successi al cinema, passando per gli Oscar e la Divina Commedia recitata a memoria, le cose da sapere sul comico e attore toscano.
Un comico molto toscano, ma indubbiamente internazionale. Ironico e dissacrante, spesso sopra le righe, tuttavia capace di eccellere anche in altri contesti, più seri. E di portare a casa non uno, ma ben due Oscar: carriera e vita privata di Roberto Benigni, il piccolo diavolo del cinema italiano.
Chi è Roberto Benigni
Le cose da sapere sull’attore, comico, regista e monologhista teatrale Roberto Benigni, uno degli italiani più conosciuti e amati al mondo.
Origini
Roberto Benigni nasce a Manciano La Misericordia, frazione di Castiglion Fiorentino (provincia di Arezzo), ma a sei anni si trasferisce con la famiglia a Prato, dove vive prima nella frazione di Galciana e poi in quella di Vergaio.
Età
Roberto Remigio Benigni, questo il suo nome completo, nasce il 27 ottobre 1952: nel 2022 compie dunque 70 anni.
Formazione
Iscritto a un seminario di Firenze, che abbandona dopo l'alluvione del 4 novembre 1966, compie gli studi secondari nell'istituto tecnico commerciale Datini di Prato, conseguendo il diploma di ragioniere. Non eserciterà mai la professione: di carattere allegro ed espansivo fin da giovanissimo, Benigni ha nello spettacolo la sua passione.
Carriera
Ripercorriamo la carriera di Benigni, dagli esordi a teatro, fino alle apparizioni in tv e ai successi al cinema.
Gli esordi
Dopo gli inizi come cantante e musicista, debutta sul palcoscenico alla fine del 1971 al Teatro Metastasio di Prato con lo spettacolo Il re nudo. Poco dopo avvia con Marco Messeri un sodalizio artistico che porta in scena spettacoli comici d'avanguardia. Trasferitosi a Roma, Benigni si unisce alla compagnia teatrale Beat '72, partecipando a vari spettacoli. Nel 1975 incontra Giuseppe Bertolucci, che scrive per lui il monologo Cioni Mario di Gaspare fu Giulia: grandissimo successo al Teatro Alberico di Roma, sarà riproposto da Benigni sui palcoscenici di tutta Italia. Successivamente appassiona il pubblico con il one-man show Tuttobenigni.
La televisione
Tra il 1976 e il 1977 il personaggio del contadino Cioni è protagonista delle quattro puntate del programma comico Onda libera (su Rete 2), che suscita scandalo e molti interventi censori. L’anno successivo prende parte a L’altra domenica di Renzo Arbore, nei panni di uno stralunato critico cinematografico. Nel 1979, durante L'altra domenica una tantum presenta L’inno del corpo sciolto, ella canzone che suscita ilarità e scalpore nel pubblico. Sono anni, questi, in cui Benigni scandalizza spesso i telespettatori: durante il Festival di Sanremo 1980, di cui è presentatore, bacia in diretta tv (per be 45 secondi) la conduttrice Olimpia Carlisi, che all’epoca era la sua compagna. Non solo: chiama “Wojtilaccio” l’allora pontefice Giovanni Paolo II. A metà decennio bacia in bocca Pippo Baudo durante Domenica In, in una ricostruzione del supposto bacio tra Totò Riina e Giulio Andreotti. Nel 1987, durante la serata di premiazione dei Telegatti, fa lo stesso con Silvio Berlusconi, sul quale in passato ha fatto battute per la vicinanza a Bettino Craxi. Nel 1991 a Fantastico butta a terra Raffaella Carrà, simulando un amplesso con la conduttrice, per poi esibirsi in un triviale monologo sugli organi genitali. Nel 2002, tornato a Sanremo, sorprende il pubblico e soprattutto Pippo Baudo, toccandogli le parti intime di fronte a milioni di telespettatori.
La carriera di attore
Dall’esordio nei panni di Mario Cioni fino ai grandi successi al botteghino e all’Oscar, la carriera da attore di Benigni.
Berlinguer ti voglio bene
Benigni debutta al cinema nel 1977, diretto da Giuseppe Bertolucci, Berlinguer ti voglio bene: il film non ottiene il successo auspicato a causa di un utilizzo esasperato del turpiloquio, che lo rende vietato ai minori di 18 anni, e a una distribuzione limitata. Simpatizzante del PCI, nel 1983 Benigni partecipa a una manifestazione della Federazione Giovanile Comunista Italiana a Roma, dove prende in braccio e dondola proprio il leader Enrico Berlinguer.
L'incontro con Troisi
Dopo una nuova collaborazione con Arbore ne Il pap'occhio (1980) e il debutto alla regia con Tu mi turbi (1983), Benigni ottiene il primo vero successo al botteghino con Non ci resta che piangere, scritto, diretto e interpretato con l’amico Massimo Troisi: l’unico film in cui hanno recitato in coppia diventa un cult del cinema italiano.
I film cult con Jarmusch
Poco dopo Benigni sbarca negli Stati Uniti, dove recita in tre film diretti dall'amico Jim Jarmusch: Daunbailò (1986), Coffee and Cigarettes (1987), Taxisti di notte (1991).
Il piccolo diavolo
Nel 1988 recita al fianco di Walter Matthau nei panni di un diavolo, che afferma di chiamarsi Giuditta, scappato dall'Inferno per scoprire il mondo: la pellicola si rivelerà campione d'incassi italiano della stagione cinematografica.
L'esperienza con Fellini
Nel 1990 Benigni ha l'occasione di recitare in un film diretto da Federico Fellini: La voce della Luna, accanto a Paolo Villaggio. Per questa pellicola, tratta dal libro Il poema dei lunatici di Ermanno Cavazzoni, l'attore rinuncia per la prima volta al vernacolo.
Johnny Stecchino
Nel 1991 esce Johnny Stecchino, in cui Benigni si sdoppia interpretando un boss mafioso latitante e il suo sventurato sosia, con risultati esilaranti. Anche questa pellicola si rivela un successo al botteghino.
Il mostro
Dopo il meno fortunato Il figlio della Pantera Rosa, nel 1994 con Il mostro Benigni batte sé stesso: il film si piazza al primo posto della stagione cinematografica, davanti a capolavori come Il re leone e Forrest Gump.
La vita è bella e l'Oscar
Ma il meglio deve ancora venire. Poco prima di Natale 1997, esce nelle sale La vita è bella, il capolavoro di Benigni. La pellicola, che affronta la tragedia dell’Olocausto mescolando registro comico e drammatico, riceve sette candidature all'edizione degli Oscar del 1999. Vince due statuette: quelle per il miglior attore e il miglior film straniero. Memorabile l’annuncio da parte di Sophia Loren («And the Oscar goes to... Roberto!») e ciò che viene dopo, ovvero Benigni che balza sui braccioli e sugli schienali delle poltrone in sala, passando sopra le teste dei divi di Hollywood. Da ricordare anche questo passaggio del discorso di accettazione: «Mi piacerebbe anche ringraziare i miei genitori a Vergaio, un piccolo paesino dell’Italia. Loro mi hanno fatto il più bel dono della mia vita: la povertà. E voglio ringraziarli per sempre. Thank you mamma and babbo!». Successivamente ha diretto Pinocchio e La tigre e la neve, comparendo anche in Asterix e Obelix contro Cesare e To Rome with Love, di Woody Allen.
Dante Alighieri
Protagonista di letture e molto apprezzato per le recitazioni a memoria di interi canti della Divina Commedia, nel corso della carriera Benigni costruisce un rapporto speciale con Dante Alighieri, altro illustre toscano. Dall’estate del 2006 porta in giro per l'Italia le sue letture dantesche, in un tour chiamato Tutto Dante, che l’anno seguente diventa uno spettacolo televisivo Rai. Sempre sulla rete pubblica è poi protagonista de I dieci comandamenti, spettacolo in cui spiega in il significato delle tavole date da Dio a Mosè.
Innamoratevi
Tratto da La tigre e la neve, in cui Benigni recita nel ruolo di un professore di lettere che parla alla sua classe della poesia.
“Innamoratevi. Se non vi innamorate è tutto morto. Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto. Dilapidate la gioia, sperperate l’allegria. Siate tristi e taciturni con l’esuberanza. Fate soffiare in faccia alla gente la felicità”.
La felicità
E a proposito di felicità, ecco un monologo tratto da I dieci comandamenti.
“Cercatela, tutti i giorni, continuamente. Chiunque mi ascolta ora si metta in cerca della felicità. Ora, in questo momento stesso, perché è lì. Ce l’avete. Ce l’abbiamo. Perché l’hanno data a tutti noi. Ce l’hanno data in dono quando eravamo piccoli. Ce l’hanno data in regalo, in dote. Ed era un regalo così bello che l’abbiamo nascosto come fanno i cani l’osso, che lo nascondono. E molti di noi lo fanno così bene che non si ricordano dove l’hanno messo. Ma ce l’abbiamo, ce l’avete”.
Vita privata
Si può dire che, da un certo momento in poi, la carriera di Benigni sia andata di pari passo con la sua vita privata.
La moglie
Nel 1983, durante le riprese di Tu mi turbi, Benigni conosce la collega Nicoletta Braschi, che diventerà sua moglie il 26 dicembre 1991. L'attrice sarà poi presente in tutti i film diretti dal marito.
Citazioni di Roberto Benigni
“Se vai a Palermo non toccare le banane, sono permalosi, si offendono. Proprio ti sparano per una banana!” - Johnny Stecchino
“Modello numero quattro, Giuditta!” - Il piccolo diavolo
“Buongiorno Principessa!” - La vita è bella