Martin Scorsese, vita, carriera e film del grande regista
Una carriera incredibile quella di Martin Scorsese, riconosciuta e acclamata in tutto il mondo. Ripercorriamo la sua vita, dagli esordi al successo.
Martin Scorsese è un regista, produttore, sceneggiatore, ma anche attore americano. Nato a New York nel 1942, Scorsese ha alle spalle una carriera di incredibili successi. Senza contare che, nonostante la sua età, solo nel 2023 ha due film in uscita: Killers of the Flower Moon e Maestro. Esponente della New Hollywood, è considerato uno dei più importanti registi della storia del cinema.
Biografia del regista
Martin Scorsese nasce a Flushing, un quartiere del Queens, a New York, il 17 novembre 1942. Suo padre è Luciano Charles Scorsese, impiegato presso una lavanderia. Sua madre è Catherine Cappa, sarta e originaria come il marito del Lower East Side di Manhattan. I nonni del regista erano immigrati italiani, di origini siciliane, giunti in America agli inizi del XX secolo. A causa di problemi con l'affitto, la famiglia Scorsese deve tornare a Manhattan, per la precisione a Little Italy. Qui il giovane Martin soffre la situazione a causa della sua asma e della piccola stazza, che non gli permettono di entrare a far parte delle gang della zona. Ciò gli permette di sviluppare una passione per il cinema, in particolare per quello neorealista e western.
Non avendo una macchina da presa, Scorsese inizia disegnando dettagliati storyboard. Verso il 1956 studia per diventare prete, ma cambia presto idea non riuscendo a conciliare la vita di religioso con i propri ritmi.
Il debutto dietro la macchina da presa
Nel 1960 si iscrive al corso di cinematografia della New York University, dove dirige i suoi primi cortometraggi in 16 mm. Tra questi c'è La grande rasatura, corto simbolo per un'intera generazione di cineasti della New Hollywood. Il linguaggio espresso in queste riprese è alla base di tutta la filmografia scorsesiana.
Il primo lungometraggio ha una gestazione travagliata. Iniziato nel 1965, esce nel 1969 con il titolo Chi sta bussando alla mia porta e vede la prima collaborazione con uno degli attori feticcio di Martin Scorsese: Harvey Keitel.
I documentari
Nel 1970 partecipa alla realizzazione del film documentario Woodstock, come assistente alla regia e come supervisore del montaggio. Lo stesso anno dirige il documentario militante Scena di strada, riguardante le manifestazioni contro la guerra del Vietnam. All'inizio di questo decennio, Scorsese lascia New York per Hollywood, entrando nella factory di Roger Corman. Il primo lavoro di questo nuovo corso è America 1929 - Sterminateli senza pietà (1972), con Barbara Hershey e David Carradine.
I primi lungometraggi
Tra i primi film girati dal regista va menzionato Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno, in cui Scorsese riversa molte sue esperienze a Little Italy. Su questo set il cineasta inizia una prolifica collaborazione con Robert De Niro. Presentatogli da Brian De Palma, sarà uno dei suoi attori feticcio. Nel 1974 gira Alice non abita più qui, che vale a Ellen Burstyn il premio Oscar come Miglior attrice protagonista. Nello stesso anno gira il documentario Italoamericani, tra le sue opere preferite. Qui intervista i suoi genitori, scrivendo un racconto per immagini sulla vita degli immigrati italiani a New York.
I grandi film
La filmografia di Martin Scorsese è molto ricca, ma alcuni film sono impressi a lettere di fuoco nella memoria collettiva.
Re per una notte (1983)
In questo film Robert De Niro veste i panni di un aspirante comico (ironicamente citato anche nel recente Joker) disposto a tutto pur di diventare famoso. La storia si svolge tutta in una notte, raccontando lo spirito e l'ambizione degli "humans of New York".
L’età dell’innocenza (1993)
Questo film è da molti considerato uno dei suoi capolavori silenziosi. Basato sul romanzo di Edith Wharton, racconta la parabola di Ellen Olenska che offre a Scorsese la possibilità di raccontare la sua New York di fine Ottocento. Nel cast c'è anche Daniel Day-Lewis, che anticiperà una specie di prequel: Gangs of New York.
Casinò (1995)
Las Vegas, anni Settanta. Robert De Niro e Joe Pesci, più una Sharon Stone molto energica e nominata agli Oscar. Un film difficile da girare, che racconta la criminalità nella città del gioco. Un capolavoro divisivo, ma irrinunciabile.
The Departed – Il bene e il male (2006)
Questo è il film che segna un altro sodalizio importante: quello tra Scorsese e Leonardo Di Caprio, giunti così alla terza pellicola insieme. Dopo cinque nomination come Miglior regia andate a vuoto, il regista vince il suo primo Oscar proprio con questo remake dell’action cult “made in Hong Kong” Infernal Affairs.
Toro scatenato (1980)
Grazie al bianco e nero di Michael Chapman, la regia di Martin Scorsese e la prova magistrale di Robert De Niro, Toro Scatenato diventa uno dei biopic più amati sul pugilato. L’opera è stata inserita dall’American Film Institute al quarto posto della classifica dei migliori film americani di sempre.
Taxi Driver (1976)
Nel 1976 la corrente New Hollywood non è più solo un vezzo, ma una realtà. Il volto di quella generazione è quello di Robert De Niro. In Taxi Driver si racconta la vita di Travis Bickle, in bilico tra mitomania e violenza. Sullo sfondo, una città, New York, capace di generare eroi e mostri.
The Wolf of Wall Street (2013)
Con The Wolf of Wall Street, Leonardo Di Caprio e Martin Scorsese firmano uno dei capolavori del regista. Ironia e ambizioni senza limiti, si uniscono all'interpretazione magistrale dell'attore che saluta per sempre l'etichetta di protagonista di Titanic. In più, la pellicola lancia la bellissima Margot Robbie.
Quei bravi ragazzi (1990)
È il film simbolo di Martin Scorsese. Tratto dal romanzo Il delitto paga bene di Nicholas Pileggi, racconta l'evoluzione di un gruppo di amici e della loro ascesa nel mondo criminale. Qui Joe Pesci e Robert De Niro sono i protagonisti assoluti e, con i loro volti, scrivono un pezzo di storia del cinema mondiale.
Gli attori feticcio
Come tuttii grandi registi, anche Martin Scorsese ha i suoi attori feticcio. In tutta la sua filmografia, molti nomi si ripetono più volte nei titoli di coda. Tra questi, non si possono non menzionare quelli di Robert De Niro e Leonardo Di Caprio. Ma ce ne sono altri, come Joe Pesci e Harvey Keitel.
Harvey Keitel
Il primo attore a segnare il percorso cinematografico di Martin Scorsese è stato Harvey Keitel. I due hanno iniziato a lavorare insieme nel 1969 per Chi sta bussando alla mia porta (Who's That Knocking at My Door). Si sono ritrovati per Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno (Mean Streets) (1973), per poi continuare a collaborare in Alice non abita più qui (Alice Doesn't Live Here Anymore) (1975), Taxi Driver (1976), L'ultima tentazione di Cristo (The Last Temptation of Christ) (1988), fino a The Irishman (2019).
Robert De Niro
Il sodalizio tra Scorsese e De Niro è iniziato nel 1973 con Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno. I due hanno girato insieme nove film. Dopo il primo, sono stati insieme sul set per Taxi Driver (1976), New York, New York (1977), Toro scatenato (Raging Bull) (1980), Re per una notte (The King of Comedy) (1983), Quei bravi ragazzi (Goodfellas) (1990), Cape Fear - Il promontorio della paura (Cape Fear) (1991), Casinò (Casino) (1995), fino a The Irishman (2019).
Joe Pesci
Martin Scorsese inizia a lavorare con Joe Pesci per Toro scatenato (Raging Bull) (1980), per poi farne un grande nome grazie a Quei bravi ragazzi (Goodfellas) (1990). Lo si ritrova in Casinò (Casino) (1995) e infine in The Irishman (2019).
Leonardo Di Caprio
Le strade di Leonardo Di Caprio e Martin Scorsese si incontrano nel 2002, quando l'attore viene convocato sul set di Gangs of New York (2002). Poi il regista lo vuole anche per The Aviator (2004), The Departed - Il bene e il male (The Departed) (2006), Shutter Island (2009) e per The Wolf of Wall Street (2013).
I riconoscimenti
Tra i numerosi premi cinematografici ricevuti, vanno ricordati l'Oscar alla miglior regia nel 2007 per The Departed - Il bene e il male, la Palma d'oro al Festival di Cannes nel 1976 per Taxi Driver, il Leone d'oro alla carriera al Festival del cinema di Venezia nel 1995, tre Bafta e quattro Golden Globe (di cui uno alla carriera, nel 2010).
Martin Scorsese si è sposato cinque volte. Il primo matrimonio è stato celebrato nel 1965 con Laraine Brennan da cui ha avuto una figlia, Cathy, nata nello stesso anno. Il matrimonio è poi finito nel 1971. Quattro anni dopo ha sposato l'insegnante e sceneggiatrice Julia Cameron, da cui ha avuto una figlia, Domenica, nata nel 1976. Ma l'unione ha vita breve e i due divorziano nel 1977. Dal 1979 al 1982 è stato sposato con l'attrice Isabella Rossellini e dal 1985 al 1991 con la produttrice Barbara De Fina. Dal 1999 è sposato con la produttrice Helen Morris da cui ha avuto, nello stesso anno, la figlia Francesca.
Curiosità
Tra le curiosità meno note sul conto di Martin Scorsese, c'è un vezzo: quello di esibirsi in fugaci apparizioni nei propri film. Come Alfred Hitchcock, il regista americano ama apparire in dei cameo. Tra i più celebri vi sono quelli in Taxi Driver, Fuori orario, L’età dell’innocenza, Gangs of New York e Hugo Cabret. Si è anche fatto ospitare da alcuni amici, come Robert Redford, nel suo Quiz Show.
Nel corso della sua carriera Martin Scorsese è riuscito ad accumulare un patrimonio stimato in circa 100 milioni di dollari. Questa cifra ha fatto di lui una delle personalità più influenti di Hollywood.
Scorsese ha dichiarato pubblicamente che secondo lui i film Marvel non sarebbero cinema. Questo lo ha posto al centro di un feroce dibattito.
Nonostante sia forse tra i suoi film più famosi, Taxi Driver ha richiesto un duro scontro tra Scorsese e i produttori della Columbia Pictures. Infatti, al regista furono imposti una serie di tagli per eliminare scene troppo violente. Secondo una leggenda, per evitarlo Scorsese minacciò di uccidersi. Un'altra versione vede invece il regista presentarsi ai produttori con una pistola, intimandoli di non toccare il film.
Per The Irishman (2019), Scorsese si è rivolto a Netflix per girare un film ad altissimo budget: ben 160 milioni di dollari. Il suo atto di fede verso la piattaforma dimostra l'apertura di questo mostro sacro nei confronti delle nuove tecnologie.
Stefania Leo