"La prima cosa bella" di Virzì non concorrerà agli Oscar
Termina qui la corsa all'Oscar per l'Italia nella categoria Miglior Film Straniero: 'La prima cosa bella' di Paolo Virzì non ha infatti passato uno degli ultimi ostacoli che lo separavano dalla vera e propria nomination per l'ambita statuetta.
Un cammino che è cominciato lo scorso settembre, quando arrivò la bella notizia riguardante la candidatura del film di Virzì nel gruppo delle pellicole che si sarebbero battute a suon di fotogrammi per entrare a far parte del gruppo delle 'fantastiche cinque'.
Una notizia alquanto inaspettata, poiché in lizza per l'Italia c'erano altri lavori le cui chance, visto il successo in suolo americano, erano decisamente maggiori: "Io sono l'amore" di Guadagnino e "L'uomo che Verrà" di Bellocchio erano sicuramente da annoverare tra i favoriti.
E invece ad essere scelta, con le conseguenti polemiche del caso, fu la pellicola di Paolo Virzì, un film che mette in scena una storia fatta di distacco e riconciliazioni a cavallo di due generazioni senza però scadere nel mero sentimentalismo.
Un lavoro che, ad oggi, ha ottenuto però tutto il riconoscimento che gli spettava, con ben 18 candidature ai David di Donatello 2010, andando a vincere tre premi. O ancora le 10 candidature ai Nastri d'Argento dello scorso anno, dei quali se ne è aggiudicati quattro.
Tuttavia la speranza di ottenere l'ambitissima statuetta statunitense finisce oggi: la pellicola di Virzì, infatti, è stata esclusa dalla short list dei nove film semifinalisti per la categoria del Miglior Film Straniero. Una notizia che arriva a pochissimi giorni dalle nomination ufficiali, che dovrebbero essere comunicate proprio il prossimo 25 gennaio.
Sicuramente si tratta di una decisione che alimenterà le sempre presenti polemiche, soprattutto perché si tratta del terzo anno consecutivo che un film italiano non riesce ad entrare nel vivo degli Oscar. Prima il caso eclatante di Gomorra di Garrone, poi l'assenza di Baaria di Tornatore e ora l'esclusione di 'La Prima Cosa Bella'. Polemiche soprattutto perché la scelta del film di Virzì non era stata accolta dal conenso del mondo culturale e cinematografico italiano. Non tutti, in effetti, si erano proclamati d'accordo con la scelta, preferendo il film di Guadagnino che era riuscito ad accogliere anche il favore del pubblico statunitense.
Virzì commenta l'accaduto affermando: «Mi dispiace molto, ma è stato un grande onore rappresentare il cinema italiano in un momento così importante. Un cinema italiano verso cui ci aspettiamo tutti una maggiore attenzione»
La shortlist di 9 film tra i quali saranno scelti i cinque film finalisti sono Hors la Loi per l'Algeria, In a Better World per la Danimarca, Incendies per il Canada, Dogtooth per la Grecia, Biutiful per il Messico, Confessions dal Giappone, Life, Above All per Sud Africa, Tambien la Lluvia per la Spagna ed infine Simple Simon per la Svezia.