Franca Valeri: tra teatro cinema e tv, nel segno dell’ironia

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Teatro, cinema e televisione: una vita nel segno del talento e dell'ironia per una delle attrici italiane più amate di sempre.

Teatro (tanto), cinema, moltissima televisione: Franca Valeri ha attraversato il Novecento con la sua comicità, la sua personalità trasformista e il suo talento. Classe 1920, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il David di Donatello speciale nel 2002. Il 31 luglio compie 100 anni, un secolo di vita che si è intrecciato alla storia d'Italia. Tra cultura di massa e persecuzione, ecco chi è Franca Valeri.

Chi è Franca Valeri

Franca Valeri, pseudonimo di Franca Maria Norsa, nasce a Milano il 31 luglio 1920. Figlia di padre ebreo e madre cattolica, trascorre la sua adolescenza in teatro, d'inverno a Milano e d'estate a Riccione, Venezia e in Svizzera. Finché le leggi razziali del 1938 non tolgono i diritti fondamentali alla famiglia: gli agi della vita di prima svaniscono. L'8 settembre 1943 la famiglia Valeri si disgrega: padre e fratello si rifugiano in Svizzera, mentre Franca e la madre riescono a sfuggire alla deportazione grazie a un documento d'identità falso, rilasciato da un compiacente impiegato dell'anagrafe. Diventa così la figlia illegittima di Cecilia Pernetta di Pavia. Da adulta ha sempre mostrato con fierezza le sue origini ebraiche, portando al collo una stella di David.

Franca Valeri, gli esordi

Già prima della guerra Franca Valeri si diverte a riprodurre le caricature di alcuni amici e parenti. Qui nasce il personaggio della "Signorina Snob", della "Cesira la manicure" e della "Signora Cecioni", tra i suoi ruoli più famosi. Esordisce nel 1947 con il personaggio di Lea Lebowitz, una ebrea innamorata del rabbino, in un lavoro teatrale. Più tardi entrerà a far parte della compagnia del Teatro dei Gobbi, dove esordirà nel 1949. Solo nei primi anni Cinquanta nascerà il nome d'arte Franca Valeri, su suggerimento dell'amica Silvana Ottieri. In quegli anni l'attrice milanese conosce le luci della ribalta cinemtografica.

Franca Valeri e il cinema

Franca Valeri vive il suo primo set cinematografico con Federico Fellini in Luci del varietà. Seguiranno molte commedie, spesso al fianco di Alberto Sordi o di Totò, tra cui Totò a colori (1952), Piccola posta (1955), Il segno di Venere (1955), Il bigamo (1956), Arrangiatevi! (1959), Il vedovo (1959). Negli anni Sessanta l'incontro d'amore con il marito Vittorio Caprioli si trasforma anche in un sodalizio professionale. Recita in Leoni al sole (1961), Parigi o cara (1962) e Scusi, facciamo l'amore? (1968).

Franca Valeri e la televisione

Negli anni Sessanta Franca Valeri diventa un perno del varietà televisivo. Antonello Falqui la dirige in trasmissioni come Le divine (1959), Studio Uno (1966) e Sabato sera (1967). Poi inizia per lei la stagione degli sceneggiati Rai. È protagonista di Sì, Vendetta (1974) e Nel mondo di Alice (1974). Le fiction televisive continuano a coinvolgerla anche negli anni Ottanta e Novanta. Tra i suoi lavori più noti di quel periodo ci sono Linda e il brigadiere (1999) e la sit-com Norma e Felice (1995). Franca Valeri è anche autrice di commedie teatrali di successo. Dal 1947 al 2015 ha sempre lavorato alla scrittura e alla recitazione. Il suo ultimo lavoro è stato Il cambio dei cavalli, per la regia di Giuseppe Marini. 

Gli uomini di Franca Valeri

Da sempre riservata sulla sua vita privata, Franca Valeri è stata sposata con Vittorio Caprioli, con cui ha condiviso anche la vita artistica. I due si incontrano a Parigi negli anni Quaranta, mentre lei recita i suoi tipici monologhi. Si sposano il 16 gennaio 1960 nella chiesa di Sant'Agostino, a Ventimiglia, e divorziano nel 1974. Franca Valeri è stata legata anche al direttore d'orchestra Maurizio Rinaldi per dieci anni.

Franca Valeri e la figlia adottiva

Della vita privata di Franca Valeri si sa poco. Ma, tralasciando gli amori, l'attrice ha creato un legame importante con la sua figlia adottiva, la soprano Stefania Bonfadelli. «Non ne ho avuti di miei di figli, però una decina d’anni fa ho adottato una figlia che adesso è anche la mia migliore amica».

Parlando del lavoro di Bonfadelli, l'ha definita «un prodigio». La soprano si è fatta conoscere con il suo ruolo ne I Puritani nel 1997 al Teatro Staatsoper di Vienna. Ha cantato diretta dai più importanti direttori d'orchestra, tra cui Riccardo Muti, Zubin Mehta, Seiji Ozawa. Tuttavia un problema all'apparato uditivo le ha stroncato la carriera. Oggi lavora come docente presso L’Ecole de Chant de Provence ad Avignone, presso la Scuola dell’Opera Italiana di Bologna e presso L’Accademia Celletti di Martina Franca. Dal 2009, inoltre, si occupa anche dell’Accademia musicale “Jacopo Foroni”, dove insegna tecnica della colatura. Stefania Bonfadelli ha anche creato una onlus in onore di Franca Valeri. L'organizzazione si occupa dell'assistenza di animali abbandonati.

Franca Valeri malattia

Qualche anno fa, in un'intervista apparsa su Panorama, Franca Valeri scherzava sulla sua malattia. «Hanno scritto che il Parkinson - aveva detto - Ho preso paura e sono andata a farmi visitare da un neurologo. È solo un tremito ereditario. Infatti, lo aveva anche mio padre che rideva beffardo quando spandeva un po' di caffè sul piattino. Certo non posso permettermi di scorrazzare sul palco, anche perché mi sono operata ad un anca. Però in scena la voce si distende e torna quella di prima». A febbraio 2020 era stato annunciato il suo debutto a Spoleto ne Il cambio dei cavalli. Nonostante le difficoltà, aveva promesso di esserci. 

Stefania Leo