Il Codice Atlantico: da appunti sparsi di Leonardo ad applicazione mobile per iPod touch, iPhone, iPad
Forse non a tutti è noto che nel 1515, quando uno dei più grandi geni italiani, Leonardo da Vinci, muore, lascia in eredità a un nobile milanese, Francesco Melzi, tutti i suoi scritti. I preziosi manoscritti si conservano nella dimora del nobile solo fino a che egli rimane in vita, poi vengono dispersi, venduti, divisi e sparsi per l’Europa.
Solo alla fine del Cinquecento Pompeo Leoni, artista della Milano spagnola, riesce a radunare un numero considerevole di pagine manoscritte di Leonardo, quindi le raccoglie tutte in un unico volume, che compone servendosi di forbici e colla utilizzando fogli di grande formato, di quelli usati per gli atlanti. Quando i disegni di Leonardo sono particolarmente piccoli, ne incolla fino a dieci per volta su un solo foglio atlantico, quando i fogli sono scritti sia sul recto sia sul verso, il Leoni apre delle finestre sul foglio di sostegno. Nasce così il Codice Atlantico che contiene disegni di Leonardo su argomenti quali meccanica, idraulica, ingegneria, architettura, ottica, progettazione di macchine, di armi e di utensili, anatomia, per un totale di circa 1750 disegni, oltre a testi letterari, calcoli aritmetici, proiezioni e studi geometrici, schizzi.
Il 22 gennaio del 1637 il marchese Galeazzo Arconati, rappresentante dell’aristocrazia milanese, viene in possesso del Codice e lo dona alla Biblioteca Ambrosiana.
Tale è il valore della raccolta leonardesca che con l’arrivo in Italia di Napoleone essa non tarda a diventare bottino di guerra. Il codice, insieme a molte altre opere d’arte, è trafugato da Milano e portato a Parigi. Tornerà alla Biblioteca Ambrosiana solo dopo il Congresso di Vienna.
Il formato atlantico del volume diventa per secoli caratteristica precipua di quest’opera, ma diviene anche la causa principale della sua difficile consultazione: negli anni Sessanta si decide di rilegare gli oltre mille fogli del Codice Atlantico in dodici volumi. Il problema però non si risolve del tutto e nella grande mostra su L’Ambrosiana e Leonardo organizzata nel 1998 vengono esposti solo dodici disegni: in ogni bacheca si può aprire ciascun volume solo su una pagina.
Si giunge così, in occasione del quarto centenario dell’apertura dell’Ambrosiana (1609-2009), alla decisione di “liberare” i fogli di Leonardo e si procede alla sfascicolatura.
I singoli fogli possono essere così esposti singolarmente: il Codice Atlantico può essere finalmente consultato integralmente in una serie di ventiquattro mostre tematiche nella Sala Federiciana della Biblioteca Ambrosiana e nella Sacrestia del Bramante in Santa Maria delle Grazie a Milano.
Ma le novità non sono finite: dalla collaborazione fra De Agostini Editore e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana nasce il progetto The Ultimate Codex Experience: il Codice Atlantico diventa consultabile su iPod touch, iPhone e iPad (anche nella sua versione lite) Una serie di applicazioni che per la prima volta offrono a tutti la possibilità di osservare comodamente i fogli del Codice: proposti in alta definizione, possono essere ingranditi tanto da poterne osservare i disegni fino distinguere alla perfezione i tratti di penna del grande artista; testi esplicativi permettono di scoprire tutto ciò che quel disegno rappresenta, la sua storia, quando è stato realizzato, le motivazioni che ne stanno alla base, le interpretazioni che nel tempo gli studiosi hanno dato di esso. Lo strumento “mirror” permette di leggere la scrittura di Leonardo, di raffrontare la sua peculiare grafia con l’italiano e l’inglese contemporaneo. E in più animazioni, giochi e altro ancora.