Valentino Rossi, l'enfant prodige diventato leggenda

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Ripercorriamo le tappe principali della carriera di uno dei motociclisti italiani più amati di sempre, che il 14 novembre 2021 correrà la sua ultima gara.

Dopo 432 gare, 115 vittorie e nove titoli mondiali (in quattro classi diverse, nessuno come lui), Valentino Rossi dice basta. Domenica 14 novembre 2021 il Dottore dà l’addio alle gare a Valencia, al termine di 26 stagioni, spesso straordinarie, di Motomondiale. Ripercorriamo la carriera del mitico numero 46, che per tanti anni ha fatto sognare gli appassionati di due ruote. Italiani e non.

Gli inizi, dai go-kart alle minimoto

Valentino Rossi nasce il 16 febbraio 1979 a Urbino. Cresce a Tavullia, dove grazie al padre Graziano, ex pilota motociclistico, si appassiona alla gare. Inizia con i go-kart, ma presto passa alle minimoto, facendo le prime esperienze sulla pista Motorpark di Cattolica. A 13 anni esordisce Campionato Sport Production in sella a una Cagiva Mito: due anni dopo vince il Campionato Italiano Velocità della classe 125, arrivando terzo nell’Europeo della stessa categoria.

L’esordio nel motomondiale e i primi titoli con Aprilia

Valentino Rossi esordisce nel Motomondiale nella 1996, in sella a un’Aprilia RS 125 R del team privato AGV, ottenendo la prima vittoria della carriera a Brno, Repubblica Ceca: è l’inizio della leggenda targata 46. Passato alla squadra ufficiale Aprilia Racing, Rossi corre un Motomondiale 1997 straordinario, con 11 successi su 15 gran premi. È il primo titolo iridato della carriera. Al Mugello festeggia la vittoria portando in pista la bambola gonfiabile “Schiffer”, ironizzando sulla love story tra Max Biaggi e Naomi Campbell. Da questo momento in poi sarà guerra, non fredda, con il pilota romano. Campione in carica della 125, Rossi passa alla 250: nella prima stagione (1998) vince 5 gare contro le due di Loris Capirossi, che però ottiene il titolo mondiale. Valentino si rifà la stagione seguente, l’ultima in Aprilia, dominata con 9 vittorie.

I trionfi nella classe regina su Honda

Nel 2000 Rossi passa alla Honda (team satellite Nastro Azzurro) e approda in 500, classe regina dell’epoca. Bicampione mondiale, come in precedenza vive un anno di ambientamento e poi esplode. Nella prima stagione vince in Inghilterra e in Brasile, arrivando dietro a Kenny Roberts Jr nel Mondiale. Nella seconda domina gli avversari con facilità, imponendosi in 11 prove su 16: Max Biaggi, secondo nel Motomondiale, viene staccato di oltre 100 punti in classifica. Il 2002 vede l’addio della classe 500 e l’esordio della MotoGP: nessuna differenza per il Dottore, che trionfa sia in questa stagione, diventando il primo motociclista a laurearsi campione in quattro classi differenti, che in quella successiva.

I capolavori in MotoGP in sella alla Yamaha

Alla ricerca di nuovi stimoli e in rotta con la Honda, nel 2004 Rossi passa alla Yamaha, casa in crisi tecnica e lontana dal titolo in classe regina dal 1992. E compie un capolavoro di stagione, segnata da spettacolari sorpassi ai danni dei rivali Biaggi e Gibernau, dal Sudafrica alla Malesia. Per il Dottore è il titolo numero sei. Il settimo arriva la stagione successiva, che è senza storia: il rivale “da battere” si rivela infatti Melandri, che alla fine stacca di 147 punti nella classifica mondiale, matematicamente sua con quattro gare di anticipo. Nel biennio seguente Rossi non vince. Nel 2006 si arrende all’ultima gara allo sfortunato Nicky Hayden, mentre nel 2007 arriva terzo nel Motomondiale che regala a Casey Stoner il titolo della MotoGP: Rossi lo incoronerà come il più talentuoso dei suoi avversari. Un Valentino in grande forma si prende la rivincita l’anno seguente, che lo vede campione per l’ottava volta. La stagione 2009 segna due importanti eventi: la centesima vittoria in carriera, ottenuta ad Assen e, lo si scoprirà poi in seguito, l’ultimo titolo mondiale ottenuto in carriera. Da dimenticare la stagione 2010, segnata da un brutto infortunio.

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LaPresse

Lo sfortunato biennio alla Ducati

Nel 2011 Rossi passa alla Ducati. Il fenomeno italiano su moto di Borgo Panigale: il biennio in sella alla Desmosedici si rivelerà un fallimento, una sorta di matrimonio perfetto in teoria, che però non funziona. Non solo non è mai competitivo per il titolo, ma Valentino non vince nemmeno una gara. Appena un podio in due stagioni, un terzo posto raccolto in Francia nel corso della prima.

Il ritorno in Yamaha e il decimo mondiale sfiorato

Così, nel 2013 il Dottore torna a casa. Nelle prime due stagioni, dominate da Marc Marquez, Rossi vince qualche gara ma senza velleità iridate. La storia cambia nel 2015, l’ultima grande occasione  di vincere il titolo. In testa alla classifica mondiale, a seguito di una collisione con Marquez, Valentino riceve una penalizzazione che lo costringe a partire dall’ultima fila nel gran premio conclusivo di Valencia: la rimonta fino alla quarta posizione non gli basta per difendere il vantaggio che aveva su Lorenzo. Ancora competitivo nel 2016 (due vittorie, ma con Marquez inarrivabile), Rossi ottiene la sua ultima vittoria nel Motomondiale nel 2017, dove aveva festeggiato la centesima: Assen, Paesi Bassi. Poi le ultime stagioni, davvero dimenticabili, inutile nasconderlo, di cui l’ultima trascorsa nel team satellite Petronas.

Gli incidenti che hanno segnato la carriera di Rossi

Sono due gli incidenti che hanno segnato pesantemente la carriera di Valentino Rossi. Il 5 giugno 2010, durante le prove del Gran Premio d’Italia al Mugello, viene disarcionato dalla sua Yamaha: nella caduta riporta la frattura scomposta ed esposta di tibia e perone. Per la prima volta dal 1996, il Dottore è costretto a saltare una gara. Operato, sarà assente anche nelle successive tre, perdendo la chance di vincere il titolo in MotoGp. In tutta la carriera, saranno appena sei i gran premi a cui non ha preso parte a causa di un infortunio. Il 23 ottobre a Sepang, durante il secondo giro del Gran Premio della Malesia, rimane coinvolto con Colin Edwards nell’incidente che porta alla morte di Marco Simoncelli, suo grande amico e compagno di allenamento.

La vita privata

Valentino ha avuto diverse relazioni di breve durata: dall’attrice Martina Stella (2002) all’ex corteggiatrice di Uomini e Donna Florinda Giaime ad Arianna Matteuzzi, fino alla modella Aurora Rolenzetti (2005). Dal 2012 è stato fidanzato per quattro anni con un’altra modella, Linda Morselli. Dal 2017 la sua compagna è Francesca Sofia Novello, conosciuta in pista dove lei era “ombrellina”. Come rivelato sui social, la coppia è in dolce attesa. Il Dottore diventerà presto padre di una bambina.

Valentino Rossi: le curiosità

Leggendaria la carriera di Valentino Rossi, ma i suoi festeggiamenti (organizzati insieme al fan club) non sono da meno. Nel 1997, anno dello screzio con Max Biaggi, il Dottore celebra la vittoria in 125 a Donington, poco lontano dalla foresta di Sherwood, salendo sul podio travestito da Robin Hood. Nel 1999 si fa sponsorizzare dalla finta “Polleria Osvaldo” presentandosi sul podio con un pollo finto. Come il wc a bordo pista in cui fa i bisogni a Jerez, stessa stagione. Nel 2005 a Sepang, Valentino celebra il settimo Mondiale con i tifosi: ad attenderlo ci sono Biancaneve e i sette nani.

Valentino Rossi ha sempre utilizzato il 46, scelto perché era il numero precedentemente utilizzato nel Motomondiale dal padre Graziano. Inoltre lo aveva usato anche il pilota giapponese Norifumi Abe, che apprezzava molto, al punto da trarne spunto per il suo primo soprannome agli esordi in classe 125: Rossifumi.

A proposito di soprannomi, deve il più celebre, il Dottore, alla sua grande capacità di scoprire e risolvere i problemi delle moto da lui guidate. E dottore, Valentino Rossi, lo è davvero: nel 2005 ha ricevuto una laurea magistrale honoris causa in Comunicazione e pubblicità per le organizzazioni dall'Università di Urbino.

Spesso accostato alla Ferrari in Formula 1, Rossi è un grande appassionato di rally. Ha disputato tre gare del campionato del mondo: nel 2002 a bordo di una Peugeot 206, nel 2006 su una Subaru Impreza, nel 2008 su una Ford Focus RS.

Dopo aver fondato nel 2013 la VR46 Academy, con sede nel suo ranch di Tavullia e l’obiettivo di formare giovani talenti che possano gareggiare in MotoGP, l’anno seguente ha dato vita allo SKY Racing Team VR46: due i titoli vinti in Moto2, con Francesco Bagnaia e Franco Morbidelli. Come annunciato dallo stesso Rossi, il suo team sarà in MotoGP dalla stagione 2022.

Matteo Innocenti