Elezioni del 25 settembre: come si vota con il “Rosatellum”

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Sistema proporzionale, maggioritario o entrambi? E come vengono assegnati i seggi? Le cose da sapere sulla legge elettorale (e le differenze rispetto al Mattarellum).

Gli italiani tornano alle urne il 25 settembre, in occasione delle elezioni politiche per il rinnovo di entrambi i rami del Parlamento. Le legge elettorale vigente è la legge Rosato, che ha già regolato le precedenti elezioni del 2018: le cose da sapere.

Che cos’è il "Rosatellum"

Le legge Rosato (ufficialmente legge 3 novembre 2017, n. 165) prende il nome dal relatore Ettore Rosato. Viene solitamente indicata come “Rosatellum”: un riferimento alla previgente legge Calderoli, soprannominata “Porcellum”, ma soprattutto a quella nota come “Mattarellum” (messa a punto nel 1993 dall’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella). Ha visto la sua prima applicazione alle elezioni politiche del 4 marzo 2018. 
 

Come si è arrivati alla legge Rosato

Il “Rosatellum” ha sostituito la precedente legge elettorale italiana del 2015, nota come Italicum, che a sua volta ha disciplinato l'elezione della Camera dei deputati a decorrere dall’1 luglio 2016, in sostituzione della precedente Legge Calderoli del 2005, dichiarata parzialmente incostituzionale nel dicembre 2013 (ma rimasta in vigore per il Senato). L’Italicum, dichiarata in alcune sue parti costituzionalmente illegittima dalla Corte costituzionale, in realtà non è mai stata applicata essendo stata abrogata a causa dell'entrata in vigore della Rosatellum il 3 novembre 2017.

Elezioni politiche 2022: come si vota

L'impianto della legge, identico a meno di dettagli alla Camera e al Senato, si configura come un sistema elettorale misto a separazione completa: circa un terzo dei seggi viene assegnato mediante sistema maggioritario in collegi uninominali, e altri due terzi con il sistema proporzionale in collegi plurinominali.

Come si assegnano i seggi

il 61% dei seggi (rispettivamente 245 alla Camera e 122 al Senato) è attribuito mediante il sistema proporzionale in collegi plurinominali sulla base di liste bloccate. Il riparto dei seggi è effettuato a livello nazionale alla Camera e a livello regionale al Senato;

il 37% dei seggi (147 e 74) è attribuito con sistema maggioritario a turno unico in altrettanti collegi uninominali: secondo il sistema noto come uninominale secco, in ciascun collegio è eletto il candidato più votato. 

il 2% dei seggi (8 e 4) è riservato al voto degli italiani residenti all'estero, espresso per corrispondenza mediante sistema proporzionale con voto di preferenza.

Collegi uninominali e plurinominali

Il collegio uninominale è una circoscrizione elettorale che elegge un unico rappresentante in un'assemblea legislativa: vince il candidato che ottiene più preferenze. Nel caso di un collegio plurinominale, i cittadini con diritto di voto che risiedono in un collegio eleggono più di un rappresentante: i seggi vengono distribuiti tra i partiti in proporzione ai voti che hanno ottenuto. Anche la nuova legge elettorale prevede le liste bloccate (composte da due a quattro candidati), con pluricandidature ammesse: è infatti possibile presentarsi in tre listini proporzionali diversi.

La scheda elettorale: come si vota

Il meccanismo di scelta è identico per i due rami del Parlamento. Sulla scheda sono presenti, per ogni coalizione (o lista singola, se non alleata), un candidato al collegio uninominale. Accanto a ogni simbolo, una breve lista bloccata di candidati che lo sostengono. Per esprimere la preferenza basta un segno sul simbolo della lista o sul nome del candidato dell'uninominale: non è possibile il voto disgiunto. Non è possibile, insomma, scegliere cioè un candidato all'uninominale non collegato alla lista indicata per il proporzionale.

Coalizioni e sbarramenti

Innanzitutto l'esistenza di una coalizione, che è unica a livello nazionale, vincola le liste che ne fanno parte a presentare un solo candidato in ciascun collegio uninominale. Per quanto riguarda la ripartizione dei seggi nei collegi plurinominali, i seggi vengono spartiti tra le liste che ottengono almeno il 3% (o il 20% in una singola Regione, eccezione pensata per tutelare i partiti autonomisti). La soglia di sbarramento per le coalizioni è rappresentato dal 10%. I partiti che fanno parte di una coalizione e che prendono tra l'1 e il 3% riversano i loro voti, proporzionalmente, alle liste della stessa coalizione che hanno superato la soglia. I voti delle liste che rimangono sotto l'1%, invece, vanno completamente persi.

Differenze tra Rosatellum e Mattarellum

Rosatellum e Mattarellum hanno in comune il fatto che in entrambi i sistemi elettorali coesistono maggioritario e proporzionale. Ma al contrario: con la legge Mattarellum, due terzi dei seggi venivano assegnati con il sistema maggioritario e un terzo con il proporzionale. Nel Rosatellum, inoltre, non è previsto il voto disgiunto

Elezioni 2022: le novità

A seguito della riforma costituzionale approvata nel 2019 e confermata tramite referendum l’anno successivo, il numero di eletti è stato ridotto a 400 deputati e 200 senatori, rispetto ai 630 e 315 precedenti. Per adeguarli al numero dei parlamentari da eleggere, i vecchi collegi elettorali sono stati sostituiti da nuovi, mentre le circoscrizioni sono rimaste invariate. 

Per effetto della legge costituzionale 1/2021, l'elettorato attivo per il Senato includerà tutti i maggiorenni e non più i soli cittadini di età superiore ai 25 anni: insomma, basta avere 18 anni per poter votare in modo completo

Per la prima volta nella storia repubblicana, le elezioni avverranno in autunno anziché nella prima metà dell'anno.

Matteo Innocenti