Diego Armando Maradona: storia del Pibe de Oro
Diego Armando Maradona è stato uno dei più forti calciatori di sempre, se non il più grande in assoluto. Ripercorriamo la carriera e i successi del Pibe de Oro.
Diego Armando Maradona, è nato il 30 ottobre 1960, cambiando per sempre la storia del calcio. Ecco tutto quello che c'è da sapere sul Pibe de Oro.
L’infanzia a Villa Fiorito
Primo figlio maschio di papà Chitoro e mamma Tota, Diego Armando Maradona nasce a Lanús e cresce nelle strade polverose di Villa Fiorito (entrambe le città fanno parte della Grande Buenos Aires). Soprannominato El Pelusa per l’esagerata mole di capelli, fin da piccolo mostra un innato talento calcistico e soprattutto uno straordinario piede sinistro: a 10 anni entra a far parte delle “Cebollitas”, le squadre giovanili dell’Argentinos Juniors.
La carriera con i club
Maradona debutta come professionista pochi giorni prima di compiere 16 anni, nell’ottobre del 1976, con la divisa dell’Argentinos Juniors. Diventa immediatamente titolare e, nel giro di una manciata di anni, si aggiudica per ben cinque volte il titolo di capocannoniere (tra campionato Metropolitano e Nacional). Nel 1981 passa alla squadra per la quale ha sempre tifato, il Boca Juniors, con cui disputa appena una stagione prima di essere ceduto al Barcellona. I primi due anni in Europa per Maradona si rivelano tribolati, a causa di un’epatite virale e di alcuni seri infortuni. Tutto cambia nel 1984, quando lo acquista il Napoli, che grazie a lui vivrà gli anni più gloriosi della sua storia. L'esperienza italiana di Maradona si chiude dopo 259 presenze e 115 gol il 17 marzo 1991, a seguito di un controllo antidoping che dà responso di positività alla cocaina. El Pibe de Oro, come calciatore di prima grandezza, finisce quel giorno: dopo un anno e mezzo di squalifica, torna a giocare nel 1992 al Siviglia, poi fa una comparsata nel Newell’s Old Boys e infine indossa di nuovo la maglia del “suo” Boca Juniors, prima di appendere le scarpette al chiodo il 25 ottobre 1997.
Con l’Albiceleste
Stella dell’Under-20, Maradona debutta nella Nazionale maggiore il 27 febbraio 1977: diventato capocannoniere del campionato l’anno seguente, l’allenatore César Luis Menotti decide però di escluderlo dalla Selección che vince i Mondiali disputati proprio in Argentina. Nel corso della carriera, Maradona parteciperà a quattro Mondiali (1982, 1986, 1990 e 1994), vincendo da protagonista Mexico 86: nei quarti di finale di questa edizione, contro l’Inghilterra, segna prima il famoso gol della ‘mano de Dios’ e poi una delle più belle reti nella storia del calcio, depositando la palla in porta dopo una fantastica serpentina. Durante Usa 94, invece, risulta positivo all’efedrina e viene squalificato. Nel corso della carriera disputa 91 incontri con l’Argentina, condite da 34 reti.
Il palmares
Calciatore dal fisico compatto, con grande forza nelle gambe e dotato di un magico piede mancino, Maradona nel corso della carriera si è aggiudicato un campionato argentino con il Boca Juniors, una Coppa di Spagna, una Coppa della Liga e una Supercoppa di Spagna con il Barcellona, due campionati, una Coppa Italia, una Supercoppa e una Coppa Uefa con il Napoli. A livello individuale, è stato nominato Calciatore sudamericano dell'anno nel 1979 e nel 1980.
Dal campo alla panchina
Maradona tenta la carriera di allenatore già a metà Anni 90, guidando il Deportivo Mandiyú e il Racing Club. Torna in panchina nel 2008, quando viene nominato Ct dell’Argentina: lascia l’incarico due anni dopo, a seguito dell’eliminazione contro la Germania ai Mondiali disputati in Sudafrica. Tenta poi la fortuna in panchina prima negli Emirati Arabi, tra Al-Wasl e Al-Fujairah, e poi in Messico, dove allena i Dorados. Sa settembre 2019, Maradona è il tecnico del Club de Gimnasia y Esgrima La Plata.
Problemi di salute e con il fisco
Maradona è stato sospeso due volte dal calcio giocato per doping. Noti i suoi problemi legati al consumo di cocaina, sostanza dalla quale è stato per sua ammissione dipendente dal 1982 (quando giocava nel Barcellona) al 2004. Dopo il ritiro, la sua salute fisica e mentale ha risentito pesantemente degli eccessi di cocaina, alcol e cibo: Maradona è stato costretto a diversi ricoveri ospedalieri e interventi chirurgici, nonché a piani di riabilitazione e disintossicazione, rischiando (come ha raccontato) anche di morire. Dalla cocaina alla fisco, sono noti in Italia anche i suoi contenziosi con l'Agenzia delle entrate.
La notizia della sua morte è arrivata il 25 novembre 2020, per un arresto cardiocircolatorio.
Matteo Innocenti