Chi era Pietro Mennea, la freccia del Sud
I record, la carriera sportiva e quella politica. La vita, e "Che vita!", come cantava Samuele Bersani nel 2002, dell'ex uomo più veloce d'Italia.
Pietro Paolo Mennea è stato a lungo l'uomo più veloce d'Italia. Soprannominato la Freccia del Sud, è l'unico duecentista della storia che si sia qualificato per quattro finali olimpiche consecutive, dal 1972 al 1984. In virtù della sua carriera sportiva, con 530 gare e 17 anni di agonismo, è stato insignito dell'ordine olimpico nel 1997 e introdotto nella Hall of Fame della Fidal. Ma Mennea non ha vissuto solo per lo sport. Laureatosi quattro volte, ha esercitato la professione di avvocato, commercialista, ha scritto 23 libri e ha svolto attività politica presso l'europarlamento.
Biografia di Pietro Mennea
Pietro Mennea nasce a Barletta il 28 giugno 1952. Suo padre fa il sarto e sua madre è casalinga. Cresce nel capoluogo pugliese con due fratelli e una sorella.
Gli studi
Nel 1971 consegue il diploma di ragioneria, titolo di studio che sfrutterà nella sua attività di commercialista. Si laurea a Bari in scienze politiche: l'indirizzo gli viene da Aldo Moro, all'epoca ministro degli Esteri. Si laureerà anche in giurisprudenza (sempre a Bari), scienze motorie e sportive (nell'università Gabriele d'Annunzio di Chieti-Pescara, convertendo il diploma Isef) e in lettere (presso l'Università di Salerno).
La mamma di Pietro Mennea voleva che il figlio studiasse, non che si facesse «travolgere dal demone dello sport. Per farmi capire che non scherzava, un giorno mi ha tirato un bicchiere in testa. Quel bicchiere non me lo sono mai scordato».
Dopo aver preso il diploma di ragioneria, lascia Barletta e va al centro Bruno Zauli di Formia, una specie di "convento dello sport", dove si può allenare con costanza.
La carriera sportiva
L'amore per la velocità si esprime già nei suoi anni pugliesi. All'età di 15 anni Pietro sfida in velocità una Porsche e un'Alfa Romeo 1750 sulla distanza di 50 metri, vincendo e guadagnando 500 lire.
Dei suoi successi sportivi, Mennea racconta: «Se ho fatto quello che ho fatto, lo devo solo a una cosa: che ho lavorato come un pazzo. Anche sei ore al giorno. Mi allenavo sempre, anche di nascosto. Perfino il mio allenatore, Carlo Vittori, spietato come me, ogni tanto mi diceva che potevamo andare, che avevamo finito. Ma io niente, andavo avanti, perché non ho mai avuto paura della fatica…».
Nel corso della sua carriera Mennea colleziona 29 medaglie, di cui 18 d'oro. Si qualifica per quattro finali olimpiche consecutive, dal 1972 al 1984, partecipando (subito eliminato) anche a Seul '88.
I trionfi più importanti
Tra i trionfi più importanti di Pietro Mennea ci sono Roma 1974, dove diventa campione d'Europa dei 200 metri piani. A Praga 1978 conquista il titolo di Campione d'Europa dei 100 e 200 metri. A Città del Messico 1979 stabilisce il record del mondo dei 200 metri. A Mosca 1980 il duello con Wells gli vale la medaglia d'oro nei 200 metri.
I record della "freccia del Sud"
Pietro Paolo Mennea è stato a lungo l'italiano più veloce sui 100 metri piani. Il suo record, stabilito nel 1979, era di 10"01. Questo risultato è stato anche record europeo fino al 1984. Nel 2018 Filippo Tortu cancella il primato italiano. Inoltre, Mennea ha conquistato il record sui 200 metri piani a Città del Messico il 12 settembre 1979, con 19"72.
«Lo sport è come la vita», dirà poi lui dopo aver ottenuto il record del mondo sui 200 metri a Città del Messico e l'oro a Mosca sempre sui 200. «Se vuoi ottenere i risultati ti devi allenare. Metterci il cuore, la passione, la volontà. Senza questi elementi, non si va da nessuna parte. Allenandomi non mi sono mai infortunato. Mai una lesione grave. Un giorno Steve Williams venne a Formia per guardare il mio programma di allenamento. Mi sembra perfetto da diluire in una settimana, mi disse. Io lo faccio in un giorno, risposi».
La carriera politica
La carriera politica di Pietro Mennea inizia alle elezioni europee del 1999. Viene eletto deputato europeo nella lista I Democratici nella circoscrizione Sud. Aderisce al Gruppo del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori.
Alle elezioni politiche del 2001 si candida al Senato della Repubblica nel collegio Barletta Trani con Italia dei Valori, ma non viene eletto. Nel 2002 si candida a Sindaco di Barletta con Forza Italia, ma senza successo. Il 4 febbraio 2002 aderisce al gruppo del Partito Popolare Europeo e dal 7 luglio 2003 si sposta nel gruppo misto. Alle elezioni europee del 2004 non viene eletto.
La morte e la malattia
Pietro Mennea muore il 21 marzo 2013, a pochi mesi dal suo sessantunesimo compleanno. Era ricoverato in una clinica romana per un tumore al pancreas. Attualmente la salma riposa nel Cimitero Flaminio, a Roma. Mennea è stato sposato con Manuela Olivieri, avvocata e giornalista. La coppia non ha mai avuto figli.
Mennea nella cultura pop
Pietro Mennea si guadagna il soprannome Freccia del Sud per la sua velocità. Il nomignolo è mutuato dal famoso treno espresso che collegava Milano con la Sicilia. Il 21 marzo 2013, nello stesso giorno della sua scomparsa, le Ferrovie dello Stato gli hanno intitolato il primo esemplare del treno ad alta velocità Frecciarossa 1000.
La sua popolarità in Italia negli anni in cui gareggiava è stata tale da essere citato in numerosi film dell'epoca e pure dopo. Tra questi ci sono Brutti, sporchi e cattivi (1976), Febbre da cavallo (1976), I padroni della città (1976), Travolto dagli affetti familiari (1978), Il diavolo e l'acquasanta (1983), L'uomo in più (2001), Un'estate ai Caraibi (2009). La Rai ha dedicato a Pietro Mennea una miniserie televisiva in due puntate intitolata Pietro Mennea - La freccia del Sud, diretta da Ricky Tognazzi, con Michele Riondino e Luca Barbareschi
Samuele Bersani lo cita nel brano Che vita!.
Stefania Leo