Samhain, storia e origine della festa celtica da cui deriva Halloween

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Cos'è Semhain e perché si dice che sia la festa da cui derivi la "nostra" notte delle streghe? Ecco tutto quello che c'è da sapere su quest'antica celebrazione celtica

Prima di Halloween c'era Samhain, una celebrazione di origine celtica che ha molto in comune con l'attuale notte delle streghe. In genere, veniva infatti celebrata nello stesso periodo. A differenza di Halloween, però, aveva una durata differente ed era legata a un diverso significato. Ecco tutto ciò che c'è da sapere a riguardo.

Semhain, una celebrazione antica dal significato profondo

I celti celebravano Samhain, ma senza avere una data fissa. Infatti, la ricorrenza si celebrava tra l'equinozio di autunno e il solstizio d'inverno. Il giorno prescelto coincideva di solito con il 31 ottobre. I festeggiamenti iniziavano al crepuscolo e duravano tre giorni.

Il significato di Samhain è da rintracciare nei termini gaelici irlandesi (samain, samuin o samfuin) usati per indicare la fine dell'estate o, più in generale, il mese di novembre. Samhain celebra infatti la transizione tra la parte luminosa dell'anno e quella oscura. Si trattava dell'ultima ricorrenza dell'anno fra i cosiddetti sabbat maggiori della ruota dell'anno, dedicati anch'essi ai cambi di stagione. C'era Imbolc, che si celebrava a metà tra il solstizio d'inverno e l'equinozio di primavera; Beltane ricorreva invece tra  l'equinozio di primavera e il solstizio d'estate; infine c'era Lughnasadh, festeggiato tra il solstizio d'estate e l'equinozio d'autunno.

Samhain, dunque, si poneva come sorta di capodanno (e infatti la festa è conosciuta anche come capodanno celtico) perché il tempo delle origini per questo popolo coincideva proprio con l'oscurità che avrebbe poi lasciato il posto alla luce. 
Samhain ha anche un significato esoterico. I celti credevano infatti che Samhain fosse il periodo liminale durante la realtà e il mondo sovrannaturale entrassero brevemente a contatto. Per questo si crede che la ricorrenza sia una formula arcaica del "nostro" Halloween.

Il rituale di Samhain

urante la notte di Samhain, in Irlanda, sulla Collina di Ward nella Contea di Meath (Irlanda nord-orientale), prendeva vita il rito del fuoco del Samhain.  Durante questa celebrazione gli antichi celti si preparavano infatti all'inverno festeggiando con ricchi banchetti e bevande alcoliche. Ci si radunava anche per nominare nuove guide delle comunità, giudicare crimini, eseguirne le pene, ma anche per saldare i debiti in sospeso.

Secondo Geoffrey Keating, autore del libro Foras Feasa ar Éirinn (“Storia d'Irlanda”), Samhain imponeva la celebrazione del rito del fuoco. Tutte le fiamme in essere dovevano essere spente. I druidi erano incaricati di accendere un nuovo falò in cui gettare anche le ossa degli animali immolati per la ricorrenza. Da questo nuovo fuoco i celebranti accendevano fiaccole da portare nelle proprie case.

Durante Samhain era anche praticata la divinazione per mettersi in connessione con il mondo degli spiriti. I celti credevano che l'aldilà fosse un mondo contemporaneo a quello umano, anche se separato. Solo durante Samhain questi due regni potevano comunicare.

Da Samhain ad Halloween

Con l'arrivo dei cristiani in Irlanda alcune celebrazioni pagane, già presenti nel calendario irlandese, furono incorporate. La festa di Ognissanti fu spostata dal 13 maggio al 1° novembre proprio per "inglobare" la ricorrenza di Samhain. La commemorazione dei defunti fu fissata il 2 novembre, ricondotta così a una specie di sintesi con l'antica celebrazione celtica.

Con l'emigrazione degli irlandesi verso il Nord America nel XIX secolo andò consolidandosi l'attuale festività di Halloween, fondendo elementi della tradizione celtica come la figura di jack-o'-lantern, e l'intaglio delle zucche. In anni più recenti, grazie al sorgere del neopaganesimo e della filosofia Wicca, sulla Collina di Ward si sta assistendo a un ritorno della festa che, proprio in occasione di Halloween, attira numerosi visitatori.

Stefania Leo

Foto di apertura: Foto di Ksenia Yakovleva su Unsplash