Alcool, fumo e farmaci in gravidanza
L'assunzione costante di sostanze alcoliche può condurre ad alterazioni dello sviluppo cerebrale e corporeo del feto (sindrome feto-alcolica), pertanto in gravidanza è consentito solo l'uso sporadico di vino, birra e aperitivi, mentre vanno evitati i superalcolici.
Il fumo sia attivo sia passivo limita l'apporto di ossigeno che raggiunge il feto in utero, provocando una maggiore incidenza di parti prematuri o di neonati di basso peso; l'abitudine al fumo andrebbe persa gradatamente fino ad arrivare all'astinenza completa. Pratiche quali l'agopuntura o l'ipnosi si sono rivelate utili allo scopo.
I farmaci assunti dalla madre in gravidanza attraversano la placenta e, soprattutto nei primi tre mesi, possono danneggiare lo sviluppo del bambino inducendo malformazioni (effetto teratogeno); farmaci di uso comune come gli antidolorifici possono rivelarsi dannosi anche negli ultimi mesi, interferendo con il funzionamento degli organi fetali. Assolutamente da proscrivere: tranquillanti, ansiolitici, antidepressivi, diuretici e anoressizzanti. Soprattutto per i disturbi noiosi ma fisiologici in questo periodo, come stitichezza, nausea, vomito è consigliabile dunque non ricorrere a farmaci (anche rimedi omeopatici o fitoterapici vanno attentamente controllati) o comunque rivolgersi al medico.