Neve d'artista
"Paesaggio invernale nella regione di Thy", Jens Sondergaard, 1926 Sondergaard, pittore espressionista danese, si specializzò in paesaggi dai colori accesi, rappresentanti la forza della Natura.
"Nerwood", Camille Pissarro (1830-1903) Pissarro ebbe una parte di primo piano nella maturazione del movimento impressionista e produsse paesaggi caratterizzati da impalpabili effetti atmosferici, sempre sorretti da una struttura compositiva equilibrata e sicura.
"Paesaggio invernale- Ekely", 1923-24, Edvard Munch Se il periodo più importante dell'attività di Munch è compreso nel decennio 1892-1902, nel corso del quale l'artista definì e rivelò, attraverso una serie di capolavori, la sua ricerca poetica e le qualità del suo linguaggio pittorico, dopo il 1911 la sua pittura allentò la tensione espressiva e mutò le immagini allegoriche dell'angoscia in figurazioni di un espressionismo realistico.
"Monumento Preistorico in autunno", Caspar David Friedrich, ca. 1820 Friedrich, pittore tedesco (Greifswald 1774-Dresda 1840) è considerato con Runge l'iniziatore della pittura romantica tedesca. Predilesse i paesaggi malinconici della Pomerania e le sue visioni della natura, colta in tutti i suoi aspetti, nel mutare delle ore e delle stagioni, sono sempre pervase da un senso profondo di solitudine e dalla coscienza dell'isolamento dell'uomo.
"Bosco di abeti d'inverno", Ivan Šiškin (1832-1898), 1884 Ivan Ivanovič Šiškin, pittore russo, frequentò l'Accademia Imperiale d'Arte e divenne professore di pittura a San Pietroburgo. Basandosi su uno studio analitico della natura si distinse per i suoi paesaggi, soprattutto per la rappresentazione dell'elemento arboreo e i suoi cambiamenti durante le stagioni.
"Passeggiata in slitta", Giuseppe De Nittis (Barletta 1846-Saint Germain-en-Laye 1884), 1883 De Nittis nel 1863 formò con Cecioni, De Gregorio e Rossano la cosiddetta “Scuola di Resina” che, partendo da posizioni assai affini a quelle dei macchiaioli, sostenne un rinnovamento della pittura basato sullo studio dal vero, l'abbandono alle impressioni dirette della natura e lo stile fondato sui rapporti di tono dei colori anziché sul disegno chiaroscurato.
Claude Monet (1840-1926), "Il carretto o strada sotto la neve a Honfleur", 1867, particolare Monet frequentò lo studio di Gleyre dove conobbe Renoir, Bazille e Sisley, con i quali, tra il 1863 e il 1864, trascorse brevi soggiorni a Chailly, lavorando dal vero accanto ai paesisti di Barbizon. Appartengono a questi anni alcuni paesaggi dei dintorni di Honfleur che testimoniano il conseguimento della prima maturità di Monet.
"La riva degli Schiavoni sotto la neve", Giuseppe Borsato, 1833 Borsato (Venezia 1770-1849) fu insegnante di “ornato” all'Accademia veneta e decorò varie chiese e appartamenti a Venezia. Collaborò con l'architetto G. Selva alla decorazione del Teatro La Fenice di Venezia. Pittore accademico, nelle sue vedute cercò di imitare la maniera del Canaletto.
"Il ritorno", Giovanni Battista Quadrone (1844-1898) Allievo di Gaetano Ferri, Quadrone compì i suoi studi all'Accademia Albertina di Torino. Visse a lungo a Parigi, dove subì l'influsso del Meissonier, e soggiornò anche in Sardegna, traendo dal paesaggio e dai costumi isolani spunti e motivi per i suoi quadri. Si dedicò dapprima a soggetti storici e letterari volgendosi poi a scene di genere e di vita popolare, caratterizzate da una minuziosa esecuzione verista.
"Paesaggio invernale", Pio Solero (1881-1975), 1948 “...Per non trasfigurare liricamente e simbolicamente la natura, Pio Solero è intento a cogliere il fenomeno negli elementi che producono un'impressione sul soggetto, da suggestionato invece che da suggestionatore. Simbolico e materico attraversano costantemente la sua opera. Vis retorica e speculativa attivano la forma in una inscindibile compenetrazione” scrive Luigina Bortolatto a proposito della pittura di Solero.