Il carro militare
I carristi costituivano un corpo nobile ed erano ufficiali che raggiungevano i gradi più alti nell'esercito, e il carro costituiva un elemento di prestigio sociale. Persino i figli del sovrano si fregiavano di titoli come "primo conduttore del carro del faraone" o "conduttore dei cavalli".
Da lì il faraone si poneva alla guida delle truppe: quando il re-dio moriva, questo stesso carro veniva smontato e collocato nella sua tomba perché il defunto potesse utilizzarlo nell'aldilà. Un carro reale, senza dubbio il più lussuoso costruito dagli artigiani dell'epoca, fu trovato nella tomba di Tutankhamon; dal suo studio si ricavarono importanti informazioni sulla tecnologia egizia del Nuovo Regno. In Egitto esistevano due tipi di carri: quelli destinati al trasporto di persone importanti (dal faraone ai nobili più in vista), che fungevano in combattimento da postazione mobile di comando, e quelli comuni, che formavano un corpo a parte all'interno dell'esercito. Il carro da combattimento portava due uomini: un auriga o conduttore, armato solo di una frusta e che a volte è raffigurato mentre impugna uno scudo, e il combattente armato di arco e giavellotto; era più raro l'uso di pugnali, asce o spade. Non si utilizzava l'elmo né altra protezione, tranne un piccolo scudo leggero. L'uso del carro richiedeva forza e destrezza, che si acquistavano durante la campagna ma anche con la pratica della caccia, che era nello stesso tempo passatempo e allenamento.
Sui loro carri veloci, i popoli delle zone montuose del nord e dell'est piombarono sulle ricche, sedentarie e stabili popolazioni delle pianure della Mesopotamia e dell'Egitto. La comparsa del carro fu per l'Egitto una novità assoluta, poiché non ne esisteva nemmeno una versione non da guerra. Anche il cavallo arrivò in Egitto con gli hyksos (verso il 1644 a.C.) o, perlomeno, in questa stessa epoca. Fu necessario creare un vocabolo per designare questa nuova invenzione, e così fu introdotta nella lingua la parola wrrt. Il simbolo che la rappresenta è un disegno molto vicino alla realtà. Gli Egizi fecero propria la nuova tecnologia e, a partire dal regno di Amenhotep III, durante la XVIII dinastia, nell'esercito esisteva già un corpo di carri. Al contrario, l'uso del carro per scopi non militari non ebbe altrettanto successo. Il carro da combattimento era un'arma tattica che sul campo di battaglia aveva funzioni molto precise: attaccare frontalmente la fanteria o aggirarla, romperne l'ordine, affrettarne la fuga e, infine, mettersi all'inseguimento dei fuggitivi. Il successo di questa "macchina da guerra" si basava sulla creazione di una piattaforma di tiro che si muoveva a grande velocità e che si combinava con unità simili fino a formare un rullo in grado di schiacciare la fanteria. Contro i carri esistevano poche difese: un uso intelligente del terreno, la costruzione di fossi e ostacoli e l'azione di soldati specializzati nell'atterrare i cavalli nemici. Potevano essere utilizzati anche carri per fermare altri carri, ma la loro efficacia risultava dubbia. La prima battaglia di carri documentata è quella di Megiddo, nel nord della Palestina, combattuta nel 1468 a.C. tra il faraone Thutmosi III e un'alleanza capitanata dagli hyksos.
Nella costruzione dei carri venivano utilizzati legni leggeri, flessibili e di alta qualità. Altri materiali erano il cuoio, il bronzo, l'avorio, i tessuti e in qualche caso anche metalli e pietre preziose. I carradori erano gli artigiani che costruivano il carro propriamente detto: il giogo (il pezzo a forma di arco doppio per aggiogare i cavalli) e anche la lancia, o verga, che univa la cassa al giogo. I sellai costruivano i vari elementi della tirella: frontale, museruola, collare, paraocchi, morso o freno, redini, ecc. Questi componenti dovevano essere solidi e resistenti, ma allo stesso tempo leggeri e maneggevoli. La cassa era composta dalla piattaforma e dal parapetto. In origine il carro aveva quattro ruote; quando arrivò in Egitto, tra il 1700 e il 1600 a.C., si era già trasformato nel modello classico a due ruote. Le ruote erano a quattro o otto raggi, con cerchioni leggeri senza alcuna protezione metallica. Il carro da combattimento era mosso da un tiro di due cavalli, che aveva il nome di thent-hetor.