Gli insetti

rilievo-cavallette

Alcuni insetti erano considerati manifestazioni degli dei, potevano avere una funzione utile o dare colore alle scene di vita quotidiana rappresentate nelle tombe. Pertanto, questi animali svolsero un ruolo importante nella società egizia.

In Egitto vivevano, e vivono ancora, moltissime specie di insetti. Nella famiglia degli scarabeidi vi era il genere Scarabaeus. Lo Scarabaeus sacer aegyptiorum era lo scarabeo sacro degli antichi Egizi, lo stercorario. Oggi si trova quasi esclusivamente nell'Alto Egitto. Gli egizi credevano che nascesse da una palla di sterco, per cui lo considerarono un'immagine dell'autocreazione. In realtà, la femmina formava queste palle, che portava in gallerie precedentemente preparate; poi vi deponeva le larve. Dopo 28 giorni, gli scarabei uscivano in superficie come adulti, fenomeno che coincideva con l'inondazione del Nilo. Lo scarabeo divenne un potente amuleto. Il nome egizio dello scarabeo stercorario, kheper, significa "divenire" e simboleggia l'eterna trasformazione della vita umana; esso fu incluso nella teofania solare, poiché era considerato un'ipostasi (cioè la personificazione) del sole nascente e veniva identificato con Khepri.
Anche l'ape, bit in egizio, era un insetto molto comune. L'apicoltura fu praticata in Egitto già dalla V dinastia. Il miele ottenuto si usava soprattutto come alimento, ma anche per preparati medici e unguenti. L'ape ebbe un significato solare; secondo un mito, quando Ra piangeva, le sue lacrime si trasformavano in api. L'insetto era legato ad Amon, Min o Neith. A Sais il tempio di Neith si chiamava per-bit, "casa dell'ape". Nel titolo reale Nesu-biti l'insetto si trova accanto alla pianta araldica dell'Alto Egitto. Altri insetti ampiamente presenti in rilievi di tombe erano la libellula, la cavalletta e la farfalla; esse facevano parte delle scene della vita fluviale.

Certi insetti, come le zanzare, le cimici e le mosche, potevano costituire una minaccia per la salute. Ad esempio, la zanzara Anopheles diffondeva il Plasmodium vivax, un organismo responsabile della malaria, mentre un altro culicide, l'Aedes aegypti, trasmetteva il virus della febbre gialla.
I lepidotteri abbondavano nelle zone verdi lungo il corso del fiume. Sembra che le farfalle non abbiano avuto nell'antico Egitto l'importanza di altri insetti come lo scarabeo stercorario o l'ape, che esprimevano un aspetto particolare della natura divina. La rappresentazione della farfalla nei dipinti e nei rilievi è frequente in scene campestri e fluviali. Le mosche erano così numerose in Egitto che la gente ormai non le scacciava dalla pelle o dagli occhi. Volavano dall'immondizia al cibo, era perciò facile contrarre il tracoma, una malattia grave che causava persino la cecità. Le mosche potevano essere animali fastidiosi quando pungevano, ma per gli Egizi avevano valore di protezione. Questo insetto, per noi così insignificante, occupa un posto d'onore nel sistema dei geroglifici egizi: i ciondoli d'oro a forma di mosca venivano offerti come onorificenze militari ad alcuni generali e personaggi valorosi che si erano distinti in guerra.