Gli animali domestici
Il cavallo fu introdotto dagli hyksos alla fine del Secondo Periodo Intermedio e si adattò benissimo all'Egitto. Veniva allevato in stalle riservate al faraone e agli alti funzionari, dove veniva addestrato per la caccia o la guerra; si utilizzava, inoltre, per il trasporto.
I sovrani davano ai propri cavalli preferiti nomi particolari. Ramesse II ne chiamò due rispettivamente "Vittoria tebana" e "Mut è contenta". Gli asini erano animali da soma e per molto tempo furono l'unico mezzo di trasporto. La prima specie addomesticata fu l'Equus asinus africanus, utilizzata per le spedizioni al Sinai, alle oasi dell'ovest e dalle carovane che andavano alle cave della Nubia. Ma questo animale non resisteva molto senza bere né mangiare, obbligando i viaggiatori che attraversavano il deserto a portare acqua e foraggio nei finimenti. Fu usato anche nei lavori agricoli. Anche i cammelli erano conosciuti, ma non sappiamo con esattezza quando comparvero in Egitto i cammelli addomesticati; sembra, tuttavia, tra il Periodo Persiano (dal 525 a.C.) e il nuovo millennio. A Heluan c'è la tomba di un esemplare del Periodo Tinita e sono stati ritrovati vasi dell'Antico Regno a forma di questo animale, ma i cammelli furono addomesticati successivamente. Non vi sono loro rappresentazioni ma sappiamo da alcuni testi che erano impiegati come animali da soma. Furono addomesticate varie specie di bovini e poi erano greggi di pecore e capre e anche maiali. Fin dai tempi più antichi furono allevati uccelli da cortile, come oche e anatre. La gallina fu invece introdotta durante il Periodo Persiano.
Si tentò di addomesticare le gazzelle e le antilopi, come altri animali selvatici. Talvolta, durante la caccia, le antilopi venivano spinte verso le trappole con l'aiuto di cani levrieri. I re e i nobili le allevavano come animali da compagnia. Gli animali da allevamento più importanti in Egitto erano però il bue, la vacca e il vitello. Esistevano due varietà di buoi, una dalle corna lunghe e l'altra, ottenuta per selezione, senza. Il toro selvatico fu addomesticato e risultò di valido aiuto nei lavori agricoli, per esempio durante l'epoca calda della trebbiatura, per separare il grano dopo la mietitura. Uno degli animali domestici più comuni in Egitto era il gatto. Discendeva da una specie selvatica (Felis silvestris lybica) dell'Africa settentrionale. La prima prova dell'esistenza del gatto domestico risale al 2100 a.C. e a partire dal Medio Regno è frequente la sua rappresentazione nelle tombe. Era diffuso soprattutto perché liberava le case dai roditori. I cacciatori lo facevano girare libero nelle paludi, affinché gli uccelli spiccassero il volo e potessero essere catturati più facilmente. La prima immagine del gatto domestico risale al Medio Regno, e allo stesso periodo risalgono pure le mummie di questo animale. Gli Egizi lo chiamavano miu, che sembra piuttosto un'onomatopea. Il gatto europeo non presenta le caratteristiche delle statue di Bastet, ma quello abissino ha fattezze simili.
Gli egizi avevano cani da caccia o da guardia. Vi erano segugi, levrieri e cani lupi. Il cane da compagnia delle classi elevate era il chesem: discendente dallo sciacallo, aveva la coda attorcigliata e le orecchie a punta. Nel Nuovo Regno, la parola chesem indicò un altro cane con le orecchie all'ingiù, le zampe corte e la coda leggermente attorcigliata. Non è stato rinvenuto alcuno scheletro di chesem, il cane levriero tipico dell'Egitto, ma grazie ai dipinti delle tombe, conosciamo il suo aspetto: muso a punta, zampe lunghe e sottili, orecchie aguzze, coda corta e arrotolata e corpo snello. Era un compagno molto fedele per la caccia. Altri animali che figurano nei monumenti fin dalle prime epoche sono le scimmie. Erano comuni i babbuini, che venivano importati dalla Nubia per farli vivere nei templi.