vinìle

sm. [da vino+-ile]. Radicale che si ottiene formalmente dall'etilene rimuovendone un atomo di idrogeno; è quindi rappresentato dalla formula CH₂=CH–. Allo stato libero è del tutto instabile, ma nella nomenclatura chimica corrente si fanno ipoteticamente derivare dal vinile vari importanti composti, come il cloruro e l'acetato di vinile e il vinilbenzene, o stirene. Per estensione, disco fonografico realizzato in resina vinilica: il mercato del vinile ha subito un durissimo colpo con la diffusione dei compact disc. § Acetato di vinile, composto chimico organico di formula CH₂=CHOOCH₃; liquido incolore, infiammabile, con punto di ebollizione 73 ºC, è la materia prima per la produzione di acetato di polivinile. Industrialmente è ricavato per tre vie: per addizione di acido acetico e acetilene in fase liquida o in fase di vapore; per addizione ossidativa di acido acetico e di etilene in presenza di palladio come catalizzatore in fase sia liquida sia di vapore; per reazione di anidride acetica con aldeide acetica con ottenimento di etilendiacetato poi crackizzato a vinilacetato, da separarsi per distillazione. § Cloruro di vinile, composto chimico organico di formula CH₂=CHCl, impiegato per la produzione di cloruro di polivinile. A temperatura ambiente e pressione atmosferica è un gas incolore, infiammabile, di odore penetrante, che liquefa a -13,9 ºC e solidifica a -150,7 ºC; con l'aria forma miscele esplosive quando vi è contenuto in quantità compresa tra il 4 e il 12% circa. § Fluoruro di vinile, composto chimico organico di formula CH₂=CHF; è la materia prima per la produzione di fluoruro di polivinile.

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