valeriànico
agg. (pl. m. -ci) [sec. XIX; da valeriana]. Acido valerianico, denominazione generica dei composti chimici di formula bruta C5H₁0O₂, tra loro isomeri e appartenenti alla serie degli acidi carbossilici alifatici saturi. Gli isomeri possibili dell'acido valerianico sono quattro: l'acido n-valerianico o pentanoico CH₃(CH₂)₃COOH, l'acido isovalerianico o 3-metilbutanoico (CH₃)₂CHCH₂COOH, l'acido 2-metilbutanoico CH₃CH₂(CH₃)(COOH) e l'acido pivalico o trimetilacetico o 2,2-dimetilpropanoico (CH₃)₃CCOOH. In natura è raro l'acido n-valerianico, mentre l'acido isovalerianico e l'acido 2-metilbutanoico sono presenti nell'olio delle radici di Valeriana officinalis e in altre piante. L'acido pivalico si ottiene invece solo per sintesi. Tutti gli acidi valerianici sono liquidi incolori o solidi a basso punto di fusione, molto poco solubili in acqua e di odore sgradevole. Hanno invece odore gradevole molti loro esteri, alcuni dei quali trovano impiego nella preparazione di profumi e aromi. Gli acidi valerianici vengono inoltre utilizzati in medicina, sotto forma di tintura, per la loro blanda azione sedativa.