urèico
Indiceagg. (pl. m. -ci) [sec. XX; da urea]. Proprio dell'urea; relativo alla urea. § Resine ureiche, resine termoindurenti a base di urea e formaldeide, che presentano diverso grado di reticolazione e, di conseguenza, sono ottenibili sotto forma liquida o di solido pulverulento. Hanno trovato grande espansione sul mercato grazie alla facilità di controllarne la polimerizzazione, unita all'elevata resistenza al calore e alla combustione, nonché alla facilità con cui in esse si disperdono i coloranti, alla resistenza ai solventi, all'urto e alle buone proprietà dielettriche. Le resine ureiche si preparano in presenza di opportuni catalizzatori: il gruppo amminico –NH₂ dell'urea reagisce con la formaldeide dando luogo a un monomero reattivo
la reazione di condensazione, con eliminazione d'acqua, tra i monomeri porta a prodotti polimerici intermedi fusibili e quindi suscettibili di ulteriori polimerizzazioni. I prodotti ottenibili variano di caratteristiche in funzione del rapporto urea/formaldeide presente in fase di reazione di polimerizzazione. Per la produzione di adesivi si usano circa due moli di formaldeide per una di urea; il prodotto, particolarmente adatto per incollaggio di legno su legno, richiede la presenza di un catalizzatore per indurire a temperatura ambiente o l'apporto di calore. Circa gli stessi rapporti sono usati per la produzione di prodotti in grado di conferire a carta e tessili, per assorbimento delle fibre cellulosiche, resistenza all'acqua. Per la produzione di resine da stampaggio, lo sciroppo finale di polimerizzazione viene mescolato a polvere di legno o asbesto o fibra di vetro o alfa-cellulosa; la pasta risultante, dopo essiccamento, è mescolata con pigmenti, lubrificanti e catalizzatori e quindi usata come massa da stampaggio in presse, dove l'apporto del calore realizza la reticolazione tridimensionale necessaria a farne un prodotto infusibile e insolubile.