tuatara

sm. o f. inv. [voce di origine neozelandese]. Rettile rincocefalo del genere Sphenodon, della famiglia degli Sfenodontidi. Sono due le specie di tuatara attualmente viventi e sono le uniche rappresentanti dell'ordine dei Rincocefali. Il tuatara o sfenodonte appare come un sauro lungo poco più di mezzo metro e, per via della cresta dorsale che reca, richiama le agame e le iguane. In realtà esso presenta caratteristiche anatomiche particolari che lo differenziano nettamente dai Sauri, quali: la presenza di due arcate temporali complete; l'inserimento dei denti sul margine della mascella e della mandibola, che sono prive di alveoli; la presenza di una seconda fila di denti sul palato; la mancata saldatura dei due rami della mandibola, che sono uniti da un legamento elastico; gli occhi forniti di una terza palpebra, detta nittitante; l'esistenza, nel punto di incontro tra ossa frontali e parietali, di un occhio pineale ben sviluppato, forse originariamente funzionante come fotorecettore. Assai caratteristico è altresì il suo metabolismo in rapporto alla temperatura: esso, infatti, diversamente dalla quasi totalità dei Rettili, si mostra attivo anche a temperature piuttosto basse, nonostante sia per natura torpido e lento di movimenti. I tuatara sono prevalentemente insettivori e dividono le tane con gli uccelli marini, hanno una crescita molto lenta, non raggiungono la maturità sessuale che al ventesimo anno ma spesso anche più in là, le femmine sviluppano le uova al loro interno per ben 1 anno e, una volta deposte, queste impiegano addirittura 15 mesi per schiudere; i maschi possono superare anche i 100 anni di vita. Le due specie di tuatara esistenti, che vivono su alcune isolette situate in prossimità della Nuova Zelanda, sono il tuatara (Sphenodon punctatus=Hatteria punctata) e il tuatara delle Isole Brother (Sphenodon guentheri). I tuatara hanno inoltre la capacità, come altri sauri, di rigenerare la coda autoamputata in caso di pericolo (autotomia).