trio
Indicesm. [sec. XVII; da tri-, sul modello di duo].
1) Composizione musicale da camera per tre strumenti solisti, per lo più pianoforte, violino e violoncello, ma anche violino, viola, violoncello (trio d'archi). Meno comuni altre combinazioni strumentali (per esempio con clarinetto). Anche il complesso dei tre esecutori solisti che esegue tale composizione. Il trio ha il proprio precedente storico nella sonata a tre barocca; nel senso moderno del termine lo si può considerare un genere condotto a matura sistemazione da F. J. Haydn (con significativi precedenti in J. Schobert). Trio di grande rilievo scrissero poi W. A. Mozart, L. van Beethoven, F. Schubert, R. Schumann, F. Mendelssohn, J. Brahms, M. Ravel e numerosi altri.
2) Nello scherzo o nel minuetto delle composizioni sonatistiche e sinfoniche, la sezione inserita a modo di inciso fra l'esposizione e la ripetizione del pezzo.
3) Per estensione, gruppo di tre persone che collaborano a un'azione, a una funzione, a uno spettacolo e simili: il trio centrale (o d'attacco), nel gioco del calcio, il centravanti e le due mezzali.
4) Tipo di gabbia di laminazione, non reversibile, costituita da tre cilindri sovrapposti di cui il mediano ruota in senso inverso agli altri due (v. laminatoio).