transfer
Indices. inglese (propr., trasferimento) usato in italiano come agg. o sm.
1) Nell'industria chimica, stampaggio per transfer, v. stampaggio.
2) Unità transfer, o macchina a transfer, macchina complessa costituita da più unità operatrici (che di solito sono standardizzate), automatizzate e collegate tra loro in modo da compiere una sequenza complessa di lavorazioni che permetta di ottenere pezzi completamente finiti partendo direttamente dal materiale grezzo o da un semilavorato. Ogni operazione, o gruppo di operazioni, viene effettuata durante la fase di stazionamento del pezzo che viene presentato, in successione, a ciascuna unità operatrice, trasportato da un dispositivo di serraggio fissato a un nastro, a una catena continua, o a una tavola rotante. Benché complesse e molto costose, le unità transfer permettono un'economia notevole nei tempi di trasporto dei pezzi da un'unità operatrice alla successiva e permettono quindi un notevole risparmio di manodopera ausiliaria; inoltre, poiché tutte le unità operatrici eseguono contemporaneamente operazioni diverse sui pezzi che vengono successivamente spostati di un passo dal dispositivo di trasferimento, anche il tempo totale di lavorazione viene notevolmente ridotto. Vengono impiegate sia nell'industria automobilistica, per esempio per la lavorazione dei pezzi monoblocco dei motori, sia nella lavorazione di grande serie di pezzi più o meno complessi (per esempio rubinetteria, valvolame ecc.).
3) In psicologia, nei processi di acquisizione (memoria, apprendimento ecc.), l'effetto di un contenuto appreso su un altro contenuto, appreso precedentemente (transfer retroattivo) o in seguito (transfer proattivo). Tale effetto può facilitare od ostacolare il secondo apprendimento. Per fare un esempio, l'apprendimento di una lingua straniera può interferire con la conoscenza che si ha di un'altra lingua straniera in senso negativo o positivo.