sovrappopolazióne
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Demografia
sf. [da sovrappopolare]. In demografia, eccesso di popolazione rispetto alle risorse economiche disponibili o al grado di sviluppo economico raggiunto dal sistema cui la popolazione appartiene. Il concetto di sovrappopolazione presume sempre e necessariamente un confronto fra numero di abitanti e risorse, non potendosi per esempio considerare sovrappopolati i Paesi Bassi che, pur avendo una ragguardevole densità demografica (ca. 440 abitanti al chilometro quadrato), hanno altresì raggiunto un grado di sviluppo tale da consentire alla media dei loro abitanti un elevato livello di vita. Sovrappopolata si può viceversa ritenere l'India la cui densità si aggira sui 257 abitanti al chilometro quadrato, ma il cui sviluppo economico, anche solo espresso in termini di reddito pro capite, è decisamente inferiore a quello dei Paesi Bassi. In ogni caso il problema della sovrappopolazione si pone in termini di adeguamento della popolazione alle risorse disponibili o potenziali di una nazione o territorio e implica due tipi di soluzione: diminuire il tasso di accrescimento demografico, cioè in pratica diminuire il livello della natalità, oppure accelerare il processo di sviluppo economico e sociale, rimanendo comunque inteso che ognuna delle due soluzioni può essere anche il presupposto perché si realizzi l'altra.
Etologia
In condizioni di sovrappopolazione compaiono negli animali turbe del comportamento attribuibili a stress. Il tasso di adrenalina nel sangue si mantiene molto elevato e se lo stress è persistente gli animali possono giungere a morte. Questo può spiegare la capacità di autoregolazione di certe popolazioni (per esempio Roditori) che mostrano ampie fluttuazioni con picchi di elevata densità seguiti da fenomeni massicci di mortalità. In condizioni di sovrappopolazione si sviluppa o si accentua talvolta il cannibalismo, anche quello dei genitori sui figli, al quale è pure attribuita, in certi casi, una funzione di regolazione numerica delle popolazioni.