società segréta
Indiceorganizzazione caratterizzata dalla segretezza mantenuta sui suoi adepti e sull'attività da essi svolta.
Cenni storici
Esistenti da secoli, di varia natura, spesso come particolare espressione di un'opposizione con caratteri cospirativi, le società segrete hanno costituito un complesso movimento settario solo a partire dall'età napoleonica. Durante la Restaurazione seguita al Congresso di Vienna (1815), infatti, nei Paesi o nei periodi in cui la lotta politica alla luce del sole era limitata, se non impedita, e in cui prevalsero forme di governo reazionarie e poliziesche, rappresentarono uno strumento cui fecero ricorso alcune correnti di opposizione. Diffusesi già largamente nel periodo napoleonico, con diversi orientamenti ideologici e differenziate strutture interne, come la Carboneria o la setta egualitaria degli Illuminati di Baviera o quelle dei Raggi in Piemonte, dei Trinitari e dei Calderari (fine sec. XVIII) del Regno borbonico, spesso derivarono da successivi distacchi dalla massoneria, l'importante società segreta che aveva esteso le sue branche, durante il Settecento, in tutta l'Europa. Esse si presentarono con una notevole varietà di indirizzi: ora con prospettive indipendentistiche e con programmi liberal-costituzionali, ora con tendenze democratico-repubblicane o addirittura egualitarie e comunistiche, come la setta del rivoluzionario toscano Filippo Buonarroti. Per contrastare le società di massoni e di illuminati e per difendere il papa, la Chiesa e i vecchi regimi monarchici nacquero, particolarmente in Italia e in Francia, sette come le Amicizie cristiane o la Congregazione. In generale, la loro struttura era caratterizzata da una rigorosissima selezione, da una rigida gerarchia di gradi che impediva agli affiliati di grado inferiore di conoscere la vera natura, i fini ultimi della società o addirittura l'esistenza degli affiliati con più importanti funzioni, o eventuali collegamenti con altre organizzazioni settarie. In Italia operarono principalmente, e soprattutto ai primi dell'Ottocento, la Carboneria, diffusasi dall'Italia meridionale a quella centrale e settentrionale, e gli Adelfi, con ideali repubblicani e democratici, nell'alta Italia. Particolare importanza ebbe, in età risorgimentale, la Giovine Italia di G. Mazzini. In Francia, durante la Restaurazione, si affermarono in modo particolare l'Unione e la Charbonnerie. Al di fuori dell'Italia e della Francia, le più importanti società segrete, oltre alla Massoneria e alla Carboneria, furono i Comuneros in Spagna, le Burschenschaften in Prussia, l'Eteria in Grecia, l'Unione della Salvezza in Russia – di indirizzo liberale – e la Società patriottica nazionale in Polonia. In generale, le società segrete rappresentarono così, nell'Europa agli inizi del sec. XIX, una fitta rete cospirativa, con complessi collegamenti; una vera e propria trama internazionale settaria, di opposizione all'autorità e all'ordine costituito. Anche nei decenni successivi costituirono peraltro uno strumento di opposizione ai regimi dittatoriali o totalitari che non ammettevano l'esistenza di partiti o di più raggruppamenti avvalendosi dei più vari strumenti coercitivi e polizieschi. Occorre tuttavia ricordare che esistettero – e talvolta hanno continuato a sussistere – società segrete aventi finalità, contenuti e organizzazione del tutto particolari, quali, per esempio, le organizzazioni xenofobe e razziste (tipico il Ku Klux Klan americano, i Boxers, la Cagoule, la Manonera ecc., anche con connotazioni indipendentiste come i Mau-mau) o quelle a componente esoterica e mistico-religiosa (Rosacroce , Thugs ecc.).
Etnologia
La società segreta è un'associazione individuale a carattere fortemente gerarchizzato, tipica dell'Africa occidentale, ma presente in forme più o meno diverse anche in altre parti dell'Africa, in Melanesia, tra i gruppi etnici noti come “Indiani del salmone”, tra i Pueblos e presso alcune etnie andine e australiane, la società segreta è un'associazione individuale a carattere fortemente gerarchizzato. L'ammissione avviene attraverso un rituale complesso, tipico per ciascuna di esse, dopo un lungo periodo di iniziazione e il superamento di determinate prove. L'appartenenza richiede non solo il rispetto delle regole ma anche l'obbedienza assoluta verso i gradi superiori, pena la morte; comuni sono le prove di coraggio, la solidarietà e il segreto fra gli adepti, la pratica di riti magici connessi con la caccia, le spedizioni per effettuare razzie, lo scambio di tutte le conoscenze acquisite, l'astinenza sessuale durante i periodi di ritiro e l'accettazione di determinati tabù, il controllo segreto del comportamento dei componenti la tribù, in particolare delle donne, il diritto di giudicare e punire senza ascoltare gli imputati e senza alcun appello. Probabilmente, in origine le società segrete avevano un carattere magico-religioso fondato su riti interessanti le attività venatorie, su rituali funebri di cacciatori o guerrieri, su culti legati alla fertilità e su altre pratiche magiche che in alcuni casi comportavano atti di cannibalismo rituale. La rigida stratificazione gerarchica e le spese onerose da sostenere per i passaggi di grado crearono situazioni di privilegio delle quali beneficiarono i più ricchi, che potevano raggiungere i ranghi più elevati delle società segreta (dalle quali erano escluse le donne). Vi facevano quindi parte capi, condottieri, mercanti, che attraverso queste esercitavano un potere politico superiore a quello loro riconosciuto dalle strutture sociali tradizionali della tribù; non poche società segrete africane divennero in tal modo una sorta di “Stato nello Stato” e assunsero un netto contenuto politico-giudiziario autonomo che si sovrappose o contrappose alle norme etico-sociali della tribù. In alcuni casi la loro funzione degenerò in atti di arbitrio e crudeltà tali da farle diventare tristemente famose, come le società segrete degli “Uomini Leopardo” della Repubblica Democratica del Congo e dell'Africa occidentale.