sedimentàrio
agg. [sec. XIX; da sedimento]. Che deriva da sedimentazione o provoca sedimentazione, per lo più in accezioni geologiche: rocce , rocce formatesi per compattazione e diagenesi di sedimenti di origine detritica, chimica e organogena; ciclo , serie di formazioni marine depositate nell'intervallo di tempo compreso tra due regressioni. § La durata di un ciclosedimentario è molto varia: vi sono cicli che corrispondono a un piano geologico o meno, e cicli che durano per un periodo o addirittura si estendono da un'era alla successiva. Un esempio di ciclo di così lunga durata è quello osservabile nelle Alpi Meridionali in Lombardia che inizia nel Giurassicoinferiore, continua con evoluzione progressiva per tutto il Giurassico e il Cretaceo inferiore, per regredire nel Cretaceo superiore e chiudersi nel Paleogene in concomitanza con il sollevamento alpino. La serie tipo completa di un ciclo sedimentario comprende una serie trasgressiva iniziale e una serie regressiva finale; si deve cioè osservare la seguente sequenza litologica: conglomerati di base, arenarie, argille, calcari e selci fini, argille, arenarie, conglomerati di chiusura. Questo schema classico di ciclo sedimentario non è però universalmente accettato. Secondo alcuni autori, la deposizione detritica seguirebbe invece che precedere quella calcareo-selcifera. Essi partono dall'ipotesi che nelle terre emerse la vegetazione impedisce l'erosione del terreno e quindi l'apporto detritico sarebbe molto scarso; esisterebbe inizialmente solo dilavamento di sostanze solubili e sedimentazione per precipitazione chimica di calcari e selci; successivamente, scomparsa la vegetazione, prevale la sedimentazione detritica. Questa costituirebbe così non la fase iniziale ma la fase più avanzata dell'evoluzione del bacino sedimentario. In una accezione più generale, i cicli sedimentari sono intesi come successioni ricorrenti di strati ciascuna composta di un certo numero di membri disposti nello stesso ordine. I cicli possono essere simmetrici o asimmetrici, in relazione al carattere dei loro membri. Un ciclo è simmetrico se è formato da due successive sequenze di membri a disposizione inversa l'una rispetto all'altra, è asimmetrico se le successioni di membri non si accoppiano in ordine progressivo e regressivo. Tipicamente asimmetrici sono i ciclotemi. Se la serie presenta invece ripetizioni cicliche di gruppi di membri sempre nello stesso ordine si parla di ritmisedimentari o di ritmiti.