sebastianìsmo
sentimento messianico di “attesa”, diffuso da “profeti” e poeti nel popolo portoghese in seguito alla scomparsa in Africa del re Sebastiano e la conseguente fine dell'indipendenza nazionale a opera degli Spagnoli (1580): il re non era morto e sarebbe tornato per liberare la patria dagli invasori. Ne approfittarono diversi usurpatori (quali l'“eremita di Alcobaça”, Mateo Álvares detto “el rei de Ericeira” e – “caso” più romanzesco e straordinario – Gabriel Espinosa, il “pasticcere di Madrigal”) per proclamarsi Sebastiano redivivo, finendo vittime della dura repressione spagnola. Il mito sebastianista però non morì con essi; alimentò lo spirito nazionale nei 60 anni del dominio spagnolo e sopravvisse fino ai nostri giorni come tema letterario di profonde radici e risonanze, fondendosi col mito del “Quinto Imperio”: il futuro impero universale del piccolo Portogallo, cavalleresco ed eroico campione di Dio sulla Terra.