saturnìsmo

sm. [sec. XIX; da saturno+-ismo]. Intossicazione cronica da piombo che ha quasi sempre carattere professionale: il piombo viene inspirato sotto forma di polveri o vapori, assorbito per via cutanea e mucosa oppure attraverso l'apparato digerente, si lega nel sangue ai globuli rossi e si deposita poi nelle ossa, da cui può essere richiamato e rimesso in circolo in situazioni di stress, in caso di infezioni o di acidosi. I sintomi dell'avvelenamento iniziano quando risultano impregnati i tessuti molli: sintomi vaghi come stanchezza, svogliatezza, malessere generale sono dovuti a un'elevata quantità di piombo in circolo e precedono le tipiche manifestazioni del saturnismo cronico. Queste riguardano l'apparato osteomuscolare (col manifestarsi di dolori articolari e lesioni ossee), il tubo digerente (coliche addominali, stipsi, comparsa di un orletto gengivale in cui una colorazione blu-grigio scuro, presente anche nella mucosa delle labbra, evidenzia un deposito di solfuro di piombo), il sistema nervoso centrale (encefalite, nevriti e polinevriti), il sangue (anemia, dovuta all'alterata sintesi dell'emoglobina e dei globuli rossi), il rene (nefrite cronica ipertensiva con lesione renale) e la circolazione periferica (con incarnato terreo, il cosiddetto colorito saturnino, causato dagli spasmi vasali). Molto grave, anche se rara, è la sindrome nervosa conosciuta con il nome di “encefalopatia saturnina”, caratterizzata da manifestazioni deliranti e accessi convulsivi. Lo stadio finale è la cachessia. Se diagnosticato agli inizi, il saturnismo può essere curato allontanando il malato dalle fonti di intossicazione e ricorrendo a cure idonee (per esempio chelanti); da ciò l'opportunità di controlli periodici per chiunque si trovi a lavorare in ambienti nocivi (minatori, addetti ai trattamenti del piombo ecc.).

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