rutènio

sm. [sec. XIX; dal nome della Rutenia]. Elemento chimico della famiglia del platino, di simbolo Ru, di peso atomico 101,07 e di numero atomico 44. Nella crosta terrestre il rutenio è molto scarso e accompagna in genere, nei loro giacimenti, il platino e i metalli della sua famiglia allo stato nativo; la sua separazione da questi metalli si effettua con procedimenti complicati. Il rutenio puro e compatto si presenta come un metallo di aspetto simile a quello del platino, duro e fragile; ha peso specifico 12,45 e fonde a 2310 ºC. Dal punto di vista chimico è un elemento molto inerte: l'ossigeno atmosferico lo ossida solo assai lentamente a una temperatura superiore ai 600 ºC, e, tra gli acidi, solo l'acqua regia lo attacca, sia pure con molta lentezza; più rapidamente lo attaccano gli idrossidi alcalini fusi, che lo trasformano in rutenati, come per esempio quello di sodio, Na₂RuO4. Le applicazioni industriali del rutenio sono molto limitate anche a causa del suo costo elevato; quella di maggior rilievo si ha nel rivestimento galvanico di contatti elettrici, nei quali il rutenio dà ottimi risultati a causa della bassa resistenza di contatto a temperatura elevata e della buona resistenza al logorio per attrito. Esso trova inoltre impiego nella preparazione di particolari catalizzatori di idrogenazione. Nei suoi composti il rutenio presenta ben undici diversi stati di ossidazione, da quello di -2 a quello di +8; quest'ultimo si riscontra solo nel tetraossido, RuO4, un solido cristallino di colore giallo, facilmente volatile. Negli altri suoi composti presenta carattere metallico negli stati di ossidazione inferiore, carattere non metallico in quelli più elevati, come per esempio nei rutenati.

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