rigidità (lessico)

sf. [sec. XIV; dal latino rigidítas-ātis].

1) Proprietà dei corpi rigidi: la rigidità dell'acciaio. In particolare, riferito a organismi viventi e soprattutto in medicina, resistenza di segmenti corporei alla motilità, attiva o passiva, determinata da ipertonia muscolare o da condizioni patologiche delle articolazioni.

2) In senso estensivo e fig., lo stesso che rigidezza: la rigidità della stagione invernale; eccessiva rigidità morale.

3) Con varie accezioni specifiche di origine analogica: A) in elettrotecnica, rigidità dielettrica, valore massimo della differenza di potenziale elettrico, per unità di spessore, che un materiale isolante è capace di sopportare senza subire perforazioni. B) In elettrologia, rigidità dielettrica di un dielettrico racchiuso tra le armature di un condensatore è la grandezza definita come il rapporto tra il valore della differenza di potenziale alla quale si ha la scarica disruptiva e la distanza tra le armature. C) In fisica nucleare, rigidità magnetica, grandezza uguale al prodotto B∤r tra l'induzione magnetica di un campo in cui si muove una particella carica di massa a riposo m₀ e velocità v e il raggio di curvatura della componente circolare della sua traiettoria. La rigidità magnetica è uguale al rapporto tra l'impulso relativistico della particella , con c velocità della luce) e la carica della particella stessa. I valori di B∤r sono disponibili tabulati in funzione di . D) In geologia, proprietà di una roccia, allo stato cristallino, di opporsi alle sollecitazioni tendenti a modificarne la forma. E) Caratteristica di personalità, tipica delle persone autoritarie, contrassegnata da incapacità ad adattare i propri schemi di riferimento nelle diverse situazioni e a comprendere, nei rapporti interpersonali, il punto di vista altrui.