resinatura
sf. [da resinare]. Operazione, detta anche resinazione, alla quale vengono sottoposti vari alberi resinosi (pini, abeti, larici, ecc.) allo scopo di estrarre e raccogliere la resina che contengono. La resinatura consiste nel praticare nel fusto un certo numero di ferite che, oltre a privare la pianta della corteccia, incidono per alcuni millimetri la zona periferica del legno; questi tagli si possono effettuare in senso verticale, con l'ascia, oppure inclinati, a spina di pesce, con un affilato raschietto, raccogliendo la resina che cola dalle ferite in appositi vasetti posti sotto le incisioni medesime. La resinatura può essere eseguita con un'intensità ridotta, compatibile con le esigenze di sopravvivenza della pianta (resinatura a vita), oppure con intensità assai maggiore, senza riguardi per il danno che ne deriva al vegetale (resinatura a morte): in tal caso naturalmente essa viene applicata soltanto quando la pianta, raggiunto il completo sviluppo vegetativo, è ormai prossima al taglio. La resinatura provoca un certo aumento di peso nel legname, che rimane impregnato di resina più del consueto, ma non ne modifica sostanzialmente le caratteristiche meccaniche; tuttavia, i fusti resinati rimangono più o meno deprezzati per la presenza delle ferite, che li rendono maggiormente sensibili all'umidità e all'azione nociva di funghi e insetti.