rachimetrìa

sf. [rachi-+-metria]. Insieme delle metodiche utili allo studio antropometrico del rachide. A parte lo studio delle dimensioni delle singole vertebre sono di preminente interesse gli indici che valutano la profondità delle curvature proprie della colonna vertebrale. Tra questi, l'indice di curvatura lombare (altezza lombare posteriore ×100/altezza lombare anteriore), che valuta l'andamento della convessità anteriore o lordosi lombare, è di preminente interesse, in quanto varia nelle diverse popolazioni; si mantiene generalmente al di sopra di un valore di 102, raggiungendo un valore massimo di 104,8 negli Andamani e uno minimo di 95,8 negli Europei. L'angolo sacro-vertebrale è un altro elemento di notevole importanza, riflettendo i diversi gradi di obliquità dell'osso sacro rispetto all'asse della colonna vertebrale in rapporto al sesso, all'età e anche al tipo umano: presenta un valore basso tra i BoscimaniOttentotti, dovuto a una condizione di quasi orizzontalità del tratto sacro-coccigeo rispetto al resto del rachide, condizione, questa, considerata filogeneticamente la più distante dalla disposizione presente negli altri mammiferi. Altro carattere preso in considerazione dalla rachimetria è la variabilità delle dimensioni medie del rachide e dei suoi rapporti con le dimensioni delle altre parti del corpo.

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