règgere

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v. tr. e intr. (ind. pr. règgo -gi; prem. rèssi, reggésti, ecc.; pp. rètto) [sec. XIII; latino regĕre].

1) Tr., tener su, tenere diritto, in posizione di equilibrio, di stabilità: reggere il bambino per mano; non riesce a camminare se nessuno lo regge; reggi la scala mentre salgo. Anche sorreggere, sostenere fornendo un punto d'appoggio; portare sopra di sé; tener saldo: le gambe reggono il corpo; questo ramo non ti regge; i paggi reggevano lo strascico della sposa; in particolare, tenere sollevato con le mani, per lo più per trasportare o anche per agevolare qualcuno: con una mano reggeva una grossa valigia; reggimi un momento la giacca. Rifl., tenersi in piedi, in equilibrio, stare saldo, ritto: era zoppo e si reggeva con le stampelle; un edificio non si regge se non ha buone fondamenta; spesso estensivo e fig.: reggersi a galla, mantenersi alla superficie dell'acqua; un discorso che non si regge, che non si fonda su valide ragioni. Anche sostenersi, tenersi stretto, appoggiarsi: reggersi agli appositi sostegni; reggiti a me, se no cadi.

2) Per estensione, trattenere, sostenere; sopportare, resistere: reggere la spinta del vento; reggere l'impeto del nemico; un ragazzo che regge bene la fatica;reggere il mare, d'imbarcazione che resiste bene alle onde, alle burrasche e simili; reggere il vino, di persona che riesce a berne molto senza risentirne; reggere lo scherzo, stare allo scherzo, accettarlo. Rifl. fig., dominarsi, controllarsi, trattenersi: a quelle parole non mi ressi più.

3) Guidare, dirigere, governare: reggere un cavallo, il timone della barca; reggere un'azienda, lo Stato. In particolare, tenere, essere a capo di un dato ufficio: ha retto il provveditorato di Milano per alcuni anni. Rifl., governarsi, avere un dato regime politico: nazione che si regge a repubblica.

4) In grammatica, riferito a elemento sintattico che ha alle proprie dipendenze un altro elemento: la prima subordinata regge la seconda. Anche richiedere un determinato costrutto sintattico: in latino il verbo “doceo” regge il doppio accusativo.

5) Intr. (aus. avere), opporsi efficacemente, resistere: reggere al freddo, alla fatica; stoviglie che reggono al fuoco. Anche estensivo e fig.: reggere a una prova, superarla; reggere al confronto, non essere inferiore, non sfigurare; spesso assoluto: non mi reggo più, non ce la faccio più; non mi regge il cuore di dargli la notizia, non ne ho il coraggio; il ragionamento, la critica non regge, non ha consistenza, fondamento; riferito alle condizioni atmosferiche, mantenersi in buone condizioni: se il tempo regge, usciremo.

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