pulizìa

Indice

Lessico

sf. [sec. XVI; da pulire].

1) L'esser pulito; condizione e aspetto di chi o di ciò che è pulito: la pulizia è una fondamentale norma d'igiene; tiene molto alla pulizia della casa; persona di grande pulizia morale.

2) Atto del pulire (spesso al pl.): impresa di pulizie; far le pulizie, provvedere alla pulitura completa di un ambiente; fig.: far pulizia, sgombrare totalmente o anche portar via tutto.

3) Non comune, politezza, garbo.

Etologia

Le attività di pulizia svolgono un ruolo importante nella vita degli animali. La pulizia delle tane e dei nidi viene in genere effettuata sistematicamente e scrupolosamente, con il vantaggio di mantenere i ricoveri privi di oggetti estranei o di odori che possano attirare predatori o parassiti. Sia i mammiferi che gli uccelli in genere defecano e orinano fuori dalle tane o dai nidi e ingeriscono (mammiferi) o espellono (uccelli) dai loro ricoveri le feci dei loro piccoli. Anche il cannibalismo dei cuccioli morti nella tana o l'espulsione dal nido dei pulcini morti sono forme di pulizia. La pulizia del corpo occupa anche una parte importante delle attività complessive; i mammiferi usano lisciarsi con la lingua o grattarsi con i denti, con le zampe e, quelli che ne son provvisti, con le corna, eliminando dalla pelliccia parassiti, terra e altri materiali che imbrattano il pelo; gli uccelli usano il becco e le zampe; gli insetti strisciano le zampe sul corpo e puliscono le zampe con alcune parti boccali; le libellule del sottordine Zigotteri, che hanno ali molto grandi, strisciano su ciascuna di esse l'addome con cura, su entrambe le facce. Spesso la pulizia del corpo è effettuata secondo sequenze comportamentali rigide che manifestano affinità filogenetiche nell'ambito di alcuni gruppi (per esempio Roditori, Insetti). Le attività di pulizia reciproca sono molto frequenti negli animali sociali (vedi grooming), nei quali probabilmente facilitano il raggiungimento di parti del corpo difficilmente accessibili; i piccoli, in particolare, sono accuditi con gran cura dalle rispettive madri, ma anche da altri membri adulti del branco. Nel pulire un partner sociale i mammiferi usano in genere la lingua e i denti (le scimmie e le proscimmie usano anche le mani). Poiché la pulizia reciproca implica il contatto fra individui, il comportamento di pulizia frequentemente ha acquistato elementi espressivi di acquietamento e di sottomissione, che hanno la funzione di mantenere basso il livello di aggressività nei branchi. La pulizia reciproca è importante anche fra gli uccelli, in cui mantiene bassa l'aggressività sia all'interno delle coppie, nelle quali è spesso inclusa nel corteggiamento, sia nei gruppi sociali, nei quali la posizione di invito alla pulizia adottata da un individuo minacciato (consistente, per esempio, negli aironi, nelle urie, nei cormorani e in altre specie, nel protendere la testa alquanto abbassata verso l'individuo che minaccia), placa l'aggressività del compagno, stimolandone un'attività di pulizia. Nella specie umana le attività di pulizia compiute sul proprio corpo sono molto culturalizzate sia nei moduli comportamentali che negli espedienti usati (attrezzi, detergenti, ecc.) e spesso non riflettono tanto il significato adattativo di mantenere il corpo in buone condizioni igieniche quanto di eliminare da esso tracce di sostanze che ne contaminano l'aspetto estetico. Un estremo raggiunto dalla specie umana è quello di eliminare le tracce dell'odore naturale della sudorazione, alla quale è probabilmente associata la produzione di feromoni e che quindi potrebbe avere avuto un ruolo importante nella comunicazione delle popolazioni primitive, e di sostituirle eventualmente con sostanze il cui odore è culturalmente valutato come “profumato”, una sorta di feromone artificiale. Il comportamento di pulizia caratterizza spesso anche relazioni di simbiosi (simbiosi di pulizia) di tipo mutualistico. Esistono almeno quaranta specie di pesci e un numero ancora maggiore di Crostacei decapodi (gamberetti e affini) che si nutrono dei parassiti o di sostanze varie aderenti al corpo, inclusa la bocca e le branchie, di Pesci di varie specie, e che pertanto sono detti “pulitori”; anche i pesci pagliaccio (genere Amphiprion), che vivono fra i tentacoli delle attinie, hanno il ruolo di pulitori e probabilmente molte altre specie comunemente definite commensali. Rapporti analoghi sussistono fra diverse specie di uccelli “pulitori”, fra cui sono ben note le bufaghe, e ospiti mammiferi (per le bufaghe gli ungulati di savana), Uccelli e Rettili (coccodrilli, tartarughe, iguane). Spesso i pulitori e i loro ospiti comunicano reciprocamente tramite segnali che si sono evoluti nel contesto della relazione simbiotica.

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