prefettura
IndiceLessico
sf. [sec. XIV; dal latino praefectūra].
1) Organo periferico del Ministero dell'Interno costituito in ogni capoluogo di provincia (a eccezione di Trento e Bolzano), con funzioni amministrative e di coordinamento degli altri uffici statali e di controllo sugli organi pubblici. A capo di ogni prefettura è posto un prefetto, che ne presiede gli organi collegiali: Consiglio di prefettura e Giunta provinciale amministrativa. Le funzioni amministrative della prefettura sono svolte, dopo il prefetto, in ordine gerarchico, dal viceprefetto, dai consiglieri e dai segretari. La prefettura storicamente è un organo con cui i regimi politici accentratori hanno cercato di controllare, mediante funzionari inviati dal governo centrale, gli enti locali. In Italia le prefetture sono state introdotte dalla dominazione napoleonica e vi sono rimaste, nonostante la loro intrinseca contraddizione con il principio del decentramento amministrativo, attuato con l'istituzione delle Regioni. Nel 1999, nell'ambito del riordinamento dell'apparato burocratico e della razionalizzazione delle strutture periferiche dello Stato, con il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 le prefetture sono state trasformate in uffici territoriali del governo, ma il decreto legislativo n. 29 del 1 gennaio 2004 ne ha modificato l'art. 11, che ora recita così: “La Prefettura assume la denominazione di Prefettura-Ufficio territoriale del Governo. La Prefettura-Ufficio territoriale del Governo, ferme restando le proprie funzioni, assicura l'esercizio coordinato dell'attività amministrativa degli uffici periferici dello Stato e garantisce la leale collaborazione di detti uffici con gli enti locali. Sono in ogni caso fatte salve le competenze spettanti alle regioni a statuto speciale ed alle province autonome”. Con il decreto del presidente della Repubblica 17 maggio 2001, n. 287 è stato regolamentato l'ordinamento delle prefetture-uffici territoriali del governo, al vertice dei quali sono posti i prefetti. Gli uffici del governo assicurano tra l'altro: il supporto al prefetto nell'esercizio delle funzioni di rappresentanza generale del governo, di coordinamento delle pubbliche amministrazioni statali sul territorio e nell'espletamento dei compiti di collaborazione a favore delle regioni e degli enti locali interessati; il supporto al prefetto nell'esercizio delle funzioni di autorità provinciale di pubblica sicurezza e nell'espletamento dei compiti in materia di difesa civile e protezione civile; ancora, al prefetto del capoluogo regionale nell'esercizio delle funzioni di commissario del governo in posizione di dipendenza funzionale dal presidente del Consiglio dei Ministri; assicurano, inoltre, l'esercizio a livello regionale o provinciale di funzioni e compiti del Ministero dell'Interno; l'esercizio a livello periferico delle funzioni e dei compiti, non affidati alle agenzie dei Ministeri delle attività produttive, delle infrastrutture e dei trasporti, della salute e del lavoro e delle politiche sociali. Gli uffici territoriali del governo mantengono tutte le funzioni di competenza delle prefetture e fanno parte dell'organizzazione periferica del Ministero dell'Interno, dal quale dipendono (il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri, nell'esercizio del potere di indirizzo politico-amministrativo, emanano, ove occorra, apposite direttive ai Prefetti). Presso i nuovi uffici hanno sede le conferenze permanenti che coadiuvano i prefetti nell'esercizio delle loro funzioni come rappresentanti dello Stato per i rapporti con il sistema delle autonomie: una conferenza provinciale permanente, composta dai responsabili di tutte le strutture amministrative periferiche dello Stato che svolgono la loro attività nella provincia nonché da rappresentanti degli enti locali; una conferenza permanente composta dai rappresentanti delle strutture periferiche regionali dello Stato, alla quale possono essere invitati i rappresentanti della regione. Il Prefetto del capoluogo di Regione, ex dall'art. 10 della legge n. 131 del 5 giugno 2003, cura , tra l'altro, le attività dirette ad assicurare il rispetto del principio di leale collaborazione tra Stato e Regione, nonché il raccordo tra le istituzioni dello Stato presenti sul territorio; la promozione dell'attuazione delle intese e del coordinamento tra Stato e regione nonché Stato e autonomie locali; la verifica dell'interscambio di dati e informazioni rilevanti sull'attività statale, regionale e degli enti locali, riferendone anche al Ministro per l'innovazione e le tecnologie; l'indizione delle elezioni regionali e la determinazione dei seggi consiliari e l'assegnazione di essi alle singole circoscrizioni.
2) Per estensione, l'edificio in cui ha sede tale organo.
3) Prefettura apostolica, in territorio di missione, la circoscrizione corrispondente alla diocesi, allorché la missione è agli inizi. Quando l'evangelizzazione cristiana si è consolidata, la prefettura apostolica diventa un vicariato apostolico, suddiviso in quasi-parrocchie.
4) Nell'antica Roma, dal sec. IV a. C., la sfera di competenza e il distretto in cui un delegato del pretore romano, praefectus iure dicundo, si recava ad amministrare la giustizia tra i cittadini romani che abitavano territori incorporati nello Stato romano formanti l'ager romanus, quindi anche i municipi con piena o limitata cittadinanza romana e le colonie di cittadini romani. Nei municipi con limitata cittadinanza, civitas sine suffragio, potevano coesistere le precedenti magistrature locali con compiti amministrativi. In ogni caso i prefetti, nominati dal pretore urbano, erano suoi mandatari, non magistrati autonomi: le prefetture scomparvero con la guerra sociale quando in tutte le città vennero introdotte magistrature locali con compiti anche giudiziari. In tarda età imperiale si chiamavano prefetture le quattro parti (Gallie, Illirico, Italia, Oriente) in cui Diocleziano divise l'Impero, ridotte a tre dopo la morte di Costantino: Italia, Gallie, Oriente.
Religione
Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, istituita dalla costituzione Regimini Ecclesiae Universae (1967), ha il compito di vigilare e coordinare le amministrazioni di beni della Santa Sede, con compiti affini a quelli esercitati dalla Corte dei Conti e dal ministro dell'Economia e delle Finanze. È diretta da una commissione di tre cardinali, di cui uno funge da presidente, coadiuvato da un prelato segretario. Prefettura della Casa Pontificia, nuova denominazione conferita da Paolo VI alla Prefettura del Palazzo Apostolico, istituita il 15 agosto 1967. Essa vigila sulla disciplina e l'ordine interno della Casa Pontificia, in particolare sull'appartamento pontificio e le sale delle udienze, e assiste il papa sia in Vaticano sia altrove; tratta inoltre le questioni connesse con le udienze pontificie, le cerimonie pontificie, sia religiose sia civili, le precedenze tra i cardinali e tra gli ambasciatori presso la Santa Sede. Prefettura delle Ceremonie Pontificie, il collegio dei Maestri delle Ceremonie Pontificie. Il suo ufficio risale al Medioevo e aveva il compito di dirigere, con a capo il prefetto, le solenni funzioni liturgiche, le cerimonie svolte in presenza del papa e dei cardinali e quelle per l'arrivo di sovrani e ambasciatori; di partecipare a delegazioni pontificie inviate all'estero. Dal 1970 è stata sostituita da un Ufficio per le Ceremonie Pontificie, diretto da un maestro delle Ceremonie Pontificie.