peronòspora

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Lessico

sf. [sec. XIX; dal greco perónē, cavicchio, punta+spora].

1) Nome comune usato per indicare i Funghi del genere Peronospora appartenenti alla sottodivisione Mastigomiceti della famiglia Peronosporaceae con oltre 200 specie delle quali numerose sono parassite di molte piante superiori, spesso di interesse colturale.

2) Malattia dei vegetali parassitati dai detti funghi o da altre specie di genere diverso ma appartenenti sempre alla medesima famiglia, che si manifesta con l'apparizione sulla superficie degli organi colpiti di una patina biancastra, costituita dai conidiofori del fungo.

Microbiologia

La peronospora della vite è dovuta a Plasmopara viticola, fungo originario del continente americano. L'infezione attacca tutti gli organi aerei della pianta, ma in particolar modo le foglie, i grappoli e gli acini. Sulle foglie si manifesta con la comparsa di aree decolorate (macchie d'olio) in corrispondenza delle quali la foglia ingiallisce. In un secondo tempo (da qualche giorno a parecchie settimane dopo) in corrispondenza delle macchie, sulla pagina inferiore, compare una caratteristica efflorescenza bianca costituita dai conidiofori e dai conidi del fungo; alla fine, la foglia appassisce e cade. Sui peduncoli dei grappoli (prima, durante e dopo la fioritura) si formano delle macchie brune, cui segue uno strozzamento e la parte sovrastante appassisce. Sugli acini si può avere il marciume grigio e il marciume bruno: il primo sugli acini giovani, che diventano grigio-bruni e si ricoprono di conidiofori, e il secondo sugli acini quasi maturi, la cui buccia si raggrinza e l'acino secca. La malattia si manifesta generalmente nella seconda quindicina di maggio, quando i germogli hanno raggiunto la lunghezza di ca. 10 cm, o anche in autunno, specie se la stagione è calda e piovosa. La lotta si effettua con trattamenti iniziali con sostanze che non danneggino i giovani germogli (prodotti a base di ossicloruro di rame e calcio, ecc.) e infine con trattamenti di poltiglia bordolese all'1%. § La peronospora della patata e del pomodoro è dovuta a Phytophthora Infestans, pure di origine americana. Inizialmente la malattia si manifesta con macchie giallognole sulla pagina superiore delle foglie della patata e del pomodoro, le quali in un secondo tempo scuriscono fino a diventare nerastre, come se le foglie fossero state scottate. Sulla pagina inferiore si forma una lanugine polverulenta costituita dagli sporangiofori e dagli sporangi del fungo che fuoriescono dagli stomi. Macchie più o meno scure possono presentarsi pure sul fusto, ciò che comporta, col tempo, l'avvizzimento dei fiori e dei frutti. Nelle forme più gravi sui frutti del pomodoro compaiono delle macchie brunastre in corrispondenza del peduncolo che si estendono poi a tutta la superficie, mentre il micelio del fungo invade la polpa del frutto. Anche sui tuberi di patata compaiono delle macchie brune in corrispondenza delle quali i tessuti sottostanti risultano imbruniti. L'attacco della peronospora ai tuberi della patata viene generalmente completato da organismi saprofiti. I mezzi di lotta consistono nella semina di varietà resistenti, nell'interramento a profondità sufficiente dei tuberi di patata preventivamente immersi in una soluzione di cloruro mercurico e nei trattamenti delle parti aeree delle piante con poltiglia bordolese prima della comparsa della malattia. § La peronospora del frumento è provocata da Sclerospora macrospora, che porta all'ipertrofizzazione degli assi delle spighe, con conseguente contorcimento. I fiori risultano sterili (stami e ovario scompaiono o vengono deformati) e sui rachidi, sulle foglie e sui culmi compaiono delle macchie nerastre. È una malattia che si diffonde soprattutto dove si hanno ristagni idrici. § La peronospora della barbabietola, provocata da Peronospora schactii, si manifesta con l'arresto della crescita delle giovani foglie centrali della barbabietola, il cui lembo si accartoccia e ingiallisce. Per combattere questa malattia si trattano le piante malate con poltiglia bordolese, oppure si estirpano. § La peronospora della cipolla è dovuta a Peronospora destructor e si manifesta sulle foglie e sull'asse fiorale della cipolla e di altre specie di Allium con macchie giallastre. Si combatte con trattamenti di olio bianco mescolato all'1% con poltiglia bordolese. § Nelle peronospore delle Ombrellifere la specie agente è Plasmopara nivea, che spesso attacca le foglie del prezzemolo e delle carote. Le foglie colpite si scolorano e in seguito diventano brune, si raggrinzano e disseccano. La lotta si attua con irrorazioni di poltiglia bordolese (solo sulle piante di cui non si mangia la parte epigea).

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