pentarchìa
sf. [sec. XIX; dal greco pentarchía, da pénte, cinque+archḗ, comando, governo]. Comando, governo di cinque uomini; in particolare, nell'antica Cartagine, magistratura costituita da cinque membri, a cui era demandato il compito di amministrare la giustizia. § Nella pubblicistica italiana della fine dell'Ottocento, si chiamò pentarchia un gruppo parlamentare meno moderato rispetto alle posizioni prese da Depretis dopo le elezioni del 1876 e i cui portavoce erano Crispi, Cairoli, Nicotera, Zanardelli e Baccarini. Dopo le elezioni del 1880 alla pentarchia si aggregarono un centinaio di deputati (contro i duecentoventi deputati della sinistra ufficiale di Depretis). La pentarchia – alleandosi talora al centro-destra (Di Rudinì, Sonnino, Pelloux, Giolitti) – mise talvolta in difficoltà il governo specie su argomenti di politica finanziaria.