Cairòli, Benedétto
patriota e uomo politico italiano (Pavia 1825-Capodimonte, Napoli, 1889). Combatté nella guerra del 1848 col gruppo di giovani pavesi che affiancarono volontariamente l'esercito sardo. Alla testa del comitato rivoluzionario di Pavia condusse in seguito un'intensa propaganda antiaustriaca, ma l'ondata repressiva che colpì nelle altre città lombarde gli appartenenti a quelle organizzazioni lo indusse a stabilirsi in Piemonte e quindi in Svizzera. Nel 1859 combatté nei Cacciatori delle Alpi e prese parte alla spedizione dei Mille dopo averne curato alcuni aspetti organizzativi. Deputato dal 1861, si schierò a favore dei volontari dell'Aspromonte e delle successive imprese tendenti alla conquista di Roma. Nuovamente volontario nel 1866, fu presidente del Consiglio dal marzo al dicembre 1878 sostituendo Depretis, che gli succedette a sua volta. Ancora capo di governo dal luglio 1879 (detenne contemporaneamente il dicastero degli Esteri e l'interim dell'Agricoltura) si dimise il 29 maggio 1881, 17 giorni dopo la firma del Trattato del Bardo che siglò la supremazia francese sulla Tunisia e che provocò in Italia profondo malcontento.