ortica

(meno comune urtica), sf. [sec. XIV; latino urtīca].

1) Nome comune usato per indicare varie specie di piante del genere Urtica (famiglia Urticacee) e in particolare dell'Urtica dioica , ortica maschia. § Propria delle regioni temperate dell'Eurasia e naturalizzata nelle Americhe e in Australia. Alta fino a oltre 1 m, è un'erba perenne eretta, con rizoma strisciante, giallo, e fusti quadrangolari. Le foglie sono ovato-lanceolate, appuntite, dentato-seghettate; i fiori, unisessuali, sono riuniti in glomeruli formanti lunghe ed esili spighe. Tutta la pianta è provvista di peli urticanti contenenti acido formico. I getti giovani si usano cotti come gli spinaci; nella medicina popolare l'ortica si usa per le proprietà diuretiche, antidiarroiche ed emostatiche. Specie affini sono Urtica urens (ortica comune), più piccola, dei monti, e Urtica pilulifera (ortica romana). Dallo stelo di varie specie si ricavano fibre tessili di caratteristiche grossolane e di secondaria importanza impiegate nella produzione di stuoie, tappeti, sacchi e tessuti. L'unica fibra di un certo rilievo, specie impiegata per accessori di moda, è il ramiè.

2) Nelle loc. fig.: ci crescono le ortiche, riferito a luogo incolto e abbandonato; gettare la tonaca alle ortiche, spretarsi; essere conosciuto come l'ortica, essere noto per le proprie malefatte.