sf. [omo-+-filia]. Termine introdotto, in statistica, da C. Gini per indicare, nell'indice di omofilia, detto appunto del Gini, una misura della concordanza. La misura è ottenuta dal rapporto
dove M0 è la somma dei valori assoluti delle differenze fra tutte le possibili coppie di termini dei due fenomeni, M è la somma dei valori assoluti delle differenze fra le effettive coppie di termini, M₁ la somma dei valori assoluti delle differenze fra i termini di una distribuzione e quelli dell'altra, cograduati, cioè disposti entrambi in graduatoria crescente. Se M-M0>0, l'indice è dato da
, dove M₂ è ottenuto analogamente a M₁ ma su termini contrograduati, cioè gli uni in graduatoria crescente e gli altri in graduatoria decrescente. L'indice di omofilia assume valori compresi fra +1 e -1.
