Gini, Corrado
economista, statistico e sociologo italiano (Motta di Livenza 1884-Roma 1965). Docente di statistica a Cagliari, Padova e Roma, dove fondò la facoltà di Scienze statistiche, demografiche e attuariali, diede vita alle riviste Metron e Genus e diresse l'ISTAT dal 1926 al 1932. Concepì la società come un organismo e ne studiò il funzionamento in periodi di squilibrio, in contrapposizione a quelli normali. Nel 1924 Gini introdusse il concetto di fecondabilità relativo alla probabilità di concepimento nell'arco di un ciclo mestruale, ripreso successivamente nello sviluppo dei modelli matematici destinati a cogliere i meccanismi della biometria della riproduzione umana. Fondamentali anche le sue ricerche sulla ricchezza e sul reddito delle nazioni: particolarmente famoso è l'indice di disuguaglianza del reddito, noto come “indice del Gini”, che venne a correggere quello elaborato da V. Pareto. In statistica, notevole fu il suo apporto alla teoria delle medie. Opere: Indici di concentrazione e di dipendenza (1914), L'ammontare e la composizione della ricchezza delle nazioni (1914), Patologia economica (1924), Le medie (1957), La logica nella statistica (1962).