Friedman, Milton (economista)
IndiceBiografia
Economista statunitense (Brooklyn, New York, 1912-San Francisco 2006). È stato il più noto economista di questo secolo della Scuola di Chicago. Nato in una famiglia povera di immigrati, studiò a Chicago e alla Columbia University di New York. Nei primi anni della sua carriera accademica si interessò prevalentemente alle applicazioni statistiche nell'economia, particolarmente in materia di reddito e spesa per consumi delle famiglie. Nel dopoguerra Friedman mise a punto il suo metodo di lavoro in cui un ruolo cruciale viene attribuito al momento della verifica empirica della teoria. In linea con una metodologia di tipo positivista, il compito centrale dello studioso risulta quello di accertare la corrispondenza tra le ipotesi iniziali che conducono a un certo risultato teorico e i fatti empiricamente rilevati. Secondo questo programma di lavoro, elaborrò, in collaborazione con Anna J. Schwartz, i suoi noti studi applicati in tema di moneta, prendendo spunto dalla realtà degli USA e del Regno Unito: A Monetary History of the United States, 1867-1960 (1963; Storia monetaria degli Stati Uniti) e Monetary Trends in the United States and the United Kingdom (1982; Tendenze monetarie negli Stati Uniti e in Gran Bretagna). I suoi studi iniziali sul consumo, trovarono successivo ampliamento nella ben nota teoria del reddito permanente, che risulta tra le principali alternative alla funzione keynesiana del consumo. Invece che basarsi sul reddito corrente come supponeva Keynes, Friedman sostenne che le famiglie considerano un orizzonte temporale più lungo nel determinare quanto spendere per i consumi, venendo a considerare sia i redditi percepiti nel passato per più periodi che quelli attesi nel futuro. Nel 1977 gli venne assegnato il premio Nobel per l'economia.
Opere
Friedman ha scritto, tra l'altro, Essays in Positive Economics (1953; Saggi di teoria economica positiva), A Theory of Consumption Function (1957; Teoria della funzione del consumo), Money and Economic Development (1973; Moneta e sviluppo economico), Free to Choose (1980; Liberi di scegliere; con la moglie Rose), Money Mischief (1992; Manovre monetarie) e Friedman and Szasz on Liberty and Drugs (1992; Friedman e Szasz sulla libertà e le droghe; in collaborazione con T. S. Szasz). Nel 1998 ha pubblicato Two Lucky People: Memoirs (Memorie di due persone fortunate), l'autobiografia scritta insieme alla moglie e collega Rose per celebrare il sessantesimo anniversario di matrimonio, un'affascinante carrellata sulla storia e la rievocazione di una grande odissea personale.
Teoria monetaria
Nel dibattito macroeconomico che si svolse nel corso degli anni Sessanta e Settanta, in cui si contrapposero i keynesiani della “sintesi” e i monetaristi della Scuola di Chicago, Friedman fu il principale punto di riferimento del monetarismo. Assertore della validità della vecchia teoria quantitativa della moneta, sostenne vivacemente il liberismo puro e la necessità di porre un limite all'intervento dello Stato; alla sua posizione si ispirarono i progetti politici di Pinochet, in Cile, del primo ministro inglese M. Thatcher e, in misura più limitata, del presidente statunitense R. Reagan, ma i tentativi di applicare rigorosamente i principi della “ricetta” liberista spesso non si sono tradotti in successi. Essi, infatti, pur riuscendo a controllare il tasso d'inflazione producono un eccessivo tasso di disoccupazione, con il conseguente esasperarsi di conflitti sociali. Attraverso la nozione di tasso naturale di disoccupazione, che non può essere variato mediante politiche di stabilizzazione se non nel breve periodo, Friedman spiegò perché politiche di incentivo della domanda non possono che risolversi in maggiore inflazione senza provocare significativi effetti reali.