Thatcher, Margaret
donna politica inglese (Grantham 1925-Londra 2013). Militante tra i conservatori, fu eletta per la prima volta al Parlamento nel 1959 e percorse una rapida carriera: sottosegretario ai Problemi sociali, ministro dell'Educazione e degli Affari scientifici nel 1974, il febbraio dell'anno successivo venne eletta leader dei tories, succedendo a E. Heath. Sotto la sua guida la linea del partito conobbe una decisa sterzata a destra, con un ritorno alla difesa dell'individualismo e del settore privato dell'economia, in aperta polemica con la dottrina dell'interventismo statale. Erettasi a paladina del ceto piccolo-borghese, la Thatcher e il suo partito ottennero una serie di successi sino alla vittoria elettorale del maggio 1979, in seguito alla quale la “Lady di ferro” divenne la prima donna nella storia britannica eletta primo ministro. Fautrice di una rigida politica economica esplicitatasi con forti tagli alla spesa pubblica e con la privatizzazione di gran parte delle imprese statali, la Thatcher impresse un forte dinamismo anche in politica estera, come dimostrarono la soluzione della crisi rhodesiana e la riconquista delle isole Falkland occupate dall'Argentina (1982). Tuttavia, l'inasprimento della politica fiscale (pool tax) e la tiepidezza mostrata verso il processo di integrazione europea determinarono una spaccatura tra i tories: la maggioranza del partito, timorosa di un recupero elettorale laburista, abbandonò la “Lady di ferro”, che nel 1990 fu costretta a cedere la leadership del partito (e conseguentemente la guida del governo) a favore di J. Major.